LE regole di condotta campagna Sip-IdO 'Pediatra sentinella educativa'
Roma, 14 gen. - Device e tecnologia sono utili strumenti, ma anche un pericolo. Qual e' il confine? "Non ha nessun senso mettere in mano a un bambino di pochi mesi uno strumento elettronico, come il telefono, perche' e' solamente nocivo". Lo dice Alberto Villani, presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), che sul tema ha gia' elaborato documenti e linee guida comportamentali. Adesso la Sip, insieme all'Istituto di Ortofonologia (IdO), sta promuovendo la campagna di formazione e informazione sul ruolo del 'pediatra sentinella educativa'. In pratica sono a disposizione dei pediatri italiani due nuove schede di rilevazione insieme a due nuovi opuscoli che forniscono sia indicazioni sui principali campanelli di allarme nel monitoraggio neuroevolutivo dei bambini da 0 a 24 mesi, che dei consigli che i medici potranno rivolgere ai genitori di piccoli da 1 a 5 anni.
"Non ha senso usare il telefonino prima di una certa eta'- rincara Villani- mentre un uso virtuoso di alcuni strumenti, come un tablet in tempi e modi limitati, volti ad imparare a riconoscere i colori piuttosto che i numeri o le lettere in maniera guidata e selettiva, puo' avere senso anche con un bambino di 3 o 4 anni". Bisogna, pero', "modularne l'uso e soprattutto- avverte il medico- non deve mai diventare oggetto di compensazione: 'Tu stai piangendo, allora ti do il telefonino; Sono a pranzo con gli amici e ti do il telefonino'. Se il bambino e' colui che gestisce lo strumento e non ne diventando vittima, potrebbe essere un qualcosa di virtuoso- riflette Villani- se invece, come piu' volte accade, diventa semplicemente il compagno di vita, e' brutto a dirsi, ma sara' solamente nocivo".
L'adulto deve essere "presente e smettere di delegare", puntualizza Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'IdO. "Non sentiamo piu' i pianti dei bambini quando andiamo a ristorante o siamo per strada, perche' i genitori hanno imparato che i colori provenienti dallo schermo del cellulare distraggono il bambino e quindi non piange, se non per appetito o altre situazioni. È un problema- fa presente lo psicologo- questi bambini stanno diventando dipendenti dal telefonino. Provate a togliergli il cellulare- conclude Castelbianco- vedrete che avvengono crisi incontrollabili".
(Wel/ Dire)