Lo rivela la sorveglianza di popolazione Passi d'Argento 2016-2018
Roma, 11 feb. - Il 19% degli anziani in Italia e' a rischio di fragilita', una condizione che si aggrava con l'eta', riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni, e' fortemente associata allo svantaggio socio-economico (sale al 28% fra le persone con molte difficolta' economiche e al 24% fra le persone con bassa istruzione) e disegna un chiaro gradiente geografico Nord-Sud (13% nel Nord vs 24% nel Sud Isole). È quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d'Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilita' fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attivita' strumentali della vita quotidiana. Con la finalita' di fornire un contributo alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno, l'Istituto Superiore di Sanita' ha sviluppato una App rivolta agli operatori socio-sanitari allo scopo di identificare gli anziani a maggior rischio di fragilita' a causa del loro scarso livello di attivita' fisica e poterli indirizzare verso percorsi di attivita' fisica idonei alle loro condizioni. Questa novita' tecnologica, insieme ai risultati del progetto in cui e' stata sperimentata, vengono presentati oggi 4 febbraio 2020 nel corso del convegno "Prevenzione e contrasto della fragilita' nell'anziano". Nel contesto di un paese come il nostro, tra i piu' longevi in Europa e nel mondo, l'invecchiamento della popolazione e' al tempo stesso un trionfo e una sfida per la societa'. "Se da una parte l'allungamento della vita media e' il risultato di continui e importanti traguardi in campo diagnostico e terapeutico, dall'altra l'aumento della proporzione di anziani, che diventano gli utenti principali delle risorse sanitarie, impone un'attenzione crescente alla promozione di un invecchiamento sano e attivo e all'ottimizzazione delle opportunita' di salute, di accesso equo alla prevenzione e alle cure", afferma la Dott.ssa Benedetta Contoli dell'Iss, responsabile scientifica del progetto Ccm "Supporto e valorizzazione della Joint Action "Frailty Prevention" attraverso la promozione dell'attivita' fisica degli ultra64enni, finanziato dal Ministero della Salute.
"Pertanto- va avanti la ricercatrice- avere la possibilita' di identificare in termini epidemiologici quella parte di popolazione anziana piu' vulnerabile o a rischio di fragilita' diventa cruciale per programmare, sia a livello centrale che locale, politiche mirate ed efficaci che rendano reversibile questa condizione di rischio o ne rallentino la progressione verso la disabilita'. E poiche' la sedentarieta' e' uno dei maggiori fattori predittivi della fragilita', come confermano anche i dati della sorveglianza Passi d'Argento, la prevenzione e il contrasto della fragilita' nell'anziano passa anche attraverso la lotta alla sedentarieta' e la promozione dell'attivita' fisica e del movimento".
La App si basa sul questionario "Physical Activity Scale for the Elderly" (Pase), validato a livello internazionale per "misurare" l'attivita' fisica praticata dagli ultra65enni e utilizzato anche in Passi d'Argento, ed e' stata impiegata in alcune realta' regionali come strumento di "screening" di comunita' per individuare gli anziani a rischio di fragilita' da indirizzare a percorsi di promozione dell'attivita' fisica.
La valutazione da parte degli operatori che hanno utilizzato lo strumento e' stata molto positiva ed e' prevista la diffusione della App in tutte le regioni tra gli operatori sanitari, al termine del progetto. Gli ultra65enni arruolati nel progetto e inseriti in programmi di promozione all'attivita' fisica sono stati seguiti nel tempo: la compliance allo studio e' stata alta, la percezione dello stato di salute e benessere e i sintomi di depressione misurati all'inizio e al termine dello studio sono migliorati significativamente.
La "fragilita'". La sorveglianza Passi d'Argento fornisce una misura della fragilita', in linea con il paradigma bio-psico-sociale, basata sulla capacita' della persona ultra65enne di mantenere o meno piena autonomia nello svolgimento delle attivita' strumentali e/o fondamentali della vita quotidiana e definisce anziano fragile la persona autonoma in tutte le attivita' fondamentali della vita quotidiana (Adl - mangiare, vestirsi, lavarsi, spostarsi da una stanza all'altra, essere continenti, usare i servizi per fare i propri bisogni) ma non autonoma nello svolgimento di due o piu' attivita' strumentali (Iadl - preparare i pasti, effettuare lavori domestici, fare la spesa, assumere farmaci, fare il bucato, utilizzare i mezzi di trasporto, gestirsi economicamente, utilizzare il telefono).
(Red/ Dire)