(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 21 apr. - "Quando terminera' questo confinamento avremo un'esplosione di crisi ansioso-depressive, dovute principalmente al manifestarsi di un disturbo post-traumatico da stress". Lancia l'allarme Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista ordinario e dell'eta' evolutiva della Societa' psicoanalitica italiana (Spi) e International psychoanalytical association (Ipa), che fa il punto sui problemi emotivi e psicologici scaturiti dalla pandemia da Covid-19.
"Molte persone potranno continuare ad avere disturbi del sonno con incubi riferiti alla paura di essere contagiati o al confinamento a casa e l'accentuazione di tratti fobici o persecutori- spiega Lucattini- Queste angosce profonde spesso inconsce, possono portare da un lato all'auto-isolamento sociale pur potendo uscire di casa, dall'altro all'aggressivita' anche verbale verso chi, di volta in volta, viene individuato come un pericolo per la propria salute o causa delle proprie difficolta'. Per esempio chi non porta la mascherina o i guanti".
Ci sono poi individui che, sottolinea l'esperta, "soffrono molto l'obbligo di dover restare a casa e vivono questa restrizione come una 'reclusione': questi possono sviluppare delle 'angosce da sequestro', ossia la sensazione di essere rapiti o incarcerati, accompagnata da sogni traumatici.
Potrebbero avere una reazione di allontanamento dalla realta', una transitoria 'psicosi negazionista' dell'epidemia e del contagio e, pertanto, decidere di non usare i dispositivi di protezione individuale 'perche' non necessari', o sviluppare delle idee complottiste anche molto articolate e argomentate, difficili da elaborare e da riconnettere alla realta'", continua la psichiatra.
Inoltre, avverte Lucattini, "pochi di noi immaginano che la tanto desiderata fine del lockdown e la ripresa delle attivita' sara' un duro colpo: per molto tempo non potremo tornare alla vita di prima, avere rapporti sociali, incontrare familiari e amici o viaggiare. Su tutto questo gravera' l'ansia inespressa accumulata nel periodo di quarantena". C'e' il rischio, a detta dell'esperta, "che molti debbano fare i conti con la perdita del lavoro, la cassa integrazione e la minore disponibilita' di denaro. In piu', un fatto pratico: ci dovremo abituare a indossare mascherine e guanti anche per 6-8 ore al giorno, che provocano sudorazione e per esempio possono dare molto fastidio a chi porta gli occhiali- spiega ancora la psichiatra - perche' fanno appannare le lenti". Questi dispositivi, poi "con un uso prolungato portano ad affanno e vertigini e peraltro tutto cio' accadra' nella stagione estiva, quando fara' piu' caldo, per questo raccomanderei alle famiglie di cercare di abituarsi per tempo e soprattutto preparare i propri figli".
A ripercuotersi su lavoro e rapporti sociali e familiari saranno "ansia, stress, nervosismo, insofferenza, tristezza, frustrazione e depressione, peggiorando sensibilmente la qualita' della vita- precisa- Affrontare questo tipo di problemi da soli puo' mandare 'in tilt' chiunque, non solo i soggetti piu' fragili, quindi chiedere aiuto subito, rivolgendosi per esempio ai centri di ascolto gratuiti, come quelli della Societa' psicoanalitica italiana, e' un modo per iniziare a stare meglio- conclude- e prevenire i disturbi emotivi e psicologici che possono presentarsi al momento della ripresa".
(Red/ Dire)