(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 14 apr. - Gli italiani attendono il momento della riapertura del Paese, ma allo stesso tempo e' l'aspetto che li preoccupa di piu'. C'e' panico per l'incertezza del futuro e per come ci si dovra' riadattare alle vecchie abitudini quotidiane. Per non parlare di chi, proprio in questo momento, ha subito un lutto e teme conseguenze psicologiche. Mentre, quasi a sorpresa, chi ha gia' confidenza con una dimensione di malessere sta reagendo meglio all'attuale situazione di isolamento. L'agenzia Dire ha intervistato su questi temi Santo Rullo, fondatore della struttura riabilitativa Villa Letizia di Roma.
"Le persone con disturbo psichiatrico conclamato stanno reagendo meglio a questo momento di isolamento forzato, perche' in qualche modo sono piu' pronte ad affrontare situazioni complesse- dice- Tra l'altro alcune Regioni hanno concesso loro una maggiore liberta', come la possibilita', per esempio, di fare piccole passeggiate a chi soffre di autismo o di disturbi del comportamento, per avere dei momenti di decompressione al di fuori delle proprie abitazioni". A passarsela meno bene, invece, sono quelle persone non abituate a situazioni di costrizione, che stanno sviluppando "quello che noi chiamiamo 'disturbo dell'adattamento'. In parole semplici- spiega Rullo- queste persone provano ad utilizzare le loro risorse per adattarsi ad una situazione cosi' estrema come quella che stiamo vivendo, non riuscendoci. E allora arriva l'ansia, la depressione e alcuni disturbi del comportamento, come per esempio l'andare con eccessiva frequenza davanti al frigorifero, simulando un disturbo dell'alimentazione. Poi ci sono anche piu' semplicemente scoppi di rabbia e incomprensioni nell'ambito relazionale di coppia".
Per aiutare le persone ad adattarsi a questa nuova situazione di isolamento in casa, lo psichiatra Rullo, insieme ad alcuni colleghi, ha attivato una piattaforma di consulenza gratuita online (ECOSmind). "È un servizio di supporto psicologico online- spiega- rivolto alle persone che in qualche modo vogliono sapere se i loro atteggiamenti, cosi' modificati all'improvviso, hanno a che fare con importanti problematiche di salute mentale oppure invece se basta loro ricevere semplicemente qualche consiglio per riuscire a venirne a capo".
Essere costretti ad una convivenza costante, specialmente in uno spazio ristretto, in questo momento non e' semplice...
"Assolutamente no- dice Rullo- Ma molti si sono rivolti a noi soprattutto perche' si trovano completamente a disagio con la modalita' dello smart working, perche' se da un lato hanno delle responsabilita' lavorative che devono portare avanti, dall'altro non vogliono neppure perdere il loro ruolo che hanno all'interno della famiglia, con l'accudimento di figli piccoli o adolescenti. Tutto cio' sta determinando un sovraccarico in queste persone, costrette a fare i conti con problematiche di tipo relazionale e conflittualita' che possono aumentare".
Ma quando tutto questo sara' finito, che strascichi portera' nelle persone? "Tante sono preoccupate per l'incertezza legata alla 'ripartenza'- risponde lo psichiatra- perche' oggi ci stiamo adattando allo 'stare chiusi', ma domani dovremo riadattarci allo 'stare aperti' e a riprendere in mano le nostre attivita' quotidiane. Il consiglio che stiamo tentando di dare a tutti, allora, e' quello di tentare di occuparsi prevalentemente di cio' che abbiamo davanti, cioe' del presente, perche' l'incertezza del futuro fa consumare energie e potrebbe predisporre alla depressione. Sicuramente, terminata l'emergenza, ci sara' bisogno di un sistema di protezione sociale e di condivisone di queste esperienze complesse, che dovranno passare attraverso un ritorno alla normalita'".
Di una cosa, pero', lo psichiatra e' certo: chi sta male oggi, non stara' peggio domani. "Chi gia' ha delle sofferenze- spiega Rullo- tutto sommato aggiunge 'solo' un evento stressante ad una condizione di malessere preesistente". Ben diverso e' il caso di chi, in questo momento, ha subito un lutto. "Non poter avere il rito consolatorio del funerale, una ritualita' che dal punto di vista psicologico aiuta molto al distacco- spiega- potrebbe generare in alcune persone un 'lutto complicato', in gergo.
Purtroppo l'impossibilita' di avere un contatto con il 'caro defunto' e' diventata la normalita' per tutte le oltre 17mila famiglie delle vittime di questa pandemia. È ancora non sappiamo quali saranno alcune delle conseguenze".
Infine, c'e' il tema della depressione che affligge milioni di italiani. E chi ne soffre in questo momento potrebbe vedere realizzate le profezie catastrofiche che da tempo immaginava... È cosi'? "Sdrammatizzo raccontando un aneddoto: un mio paziente soffre di disturbo ossessivo compulsivo, cioe' di quel disturbo per cui chi ne e' afflitto teme, appunto in maniera ossessiva, di essere contaminato da qualche cosa. Lui e' da trent'anni che gira per strada con la mascherina- racconta lo psichiatra Rullo- e ora va dicendo: 'Finalmente ve ne siete accorti anche voi che siamo in pericolo, il mio non era un eccesso di difesa!'. Aneddoto a parte, la depressione, essendo una condizione nella quale c'e' un utilizzo di risorse eccessivo rispetto a quello che la persona puo' dare- conclude- puo' insorgere nelle persone che in questo momento si stanno preoccupando eccessivamente di quello che sara' il dopo".
(Wel/ Dire)