Roma, 7 apr. - L'ultimo seminario parigino dello psicoanalista Jacques-Alain Miller ha mostrato "il punto di impasse della civilizzazione rispetto al potere sul versante maschile". Per Miller, infatti, "il fondamento del godimento non e' il godimento fallico, o maschile, ma e' il godimento femminile. Un ambito ancora da scoprire e che di per se' riguarda il corpo". Parte da qui Antonio Di Ciaccia, psicoanalista e presidente dell'Istituto Freudiano, per presentare il libro 'L'uno-tutto-solo.
L'orientamento lacaniano di Jacques-Alain Miller', scritto da Miller e da lui tradotto.
"Si tratta appunto dell'ultimo corso di Jacques-Alain Miller, che ha iniziato il suo insegnamento nell'81, l'anno della morte di Jacques Lacan- spiega Di Ciaccia- per interromperlo nel 2011. Esattamente trent'anni dopo. Non esiste ancora il testo in francese, ma Miller ha voluto che uscisse in italiano".
Il seminario, a detta di Di Ciaccia, e' "estremamente importante" perche' porta alla luce "l'opposizione tra pulsione e linguaggio, che e' la psicanalisi. Se quest'opposizione non ci fosse, difatti, non ci sarebbe la psicanalisi, poiche' questa prevede che la parola abbia un determinato effetto positivo, o negativo, sulla pulsione".
Con questo corso Miller Miller approfondisce il tema 'dove arriva la psicanalisi?'. "Tutto l'insegnamento di Lacan, infatti, consiste nel vedere in che modo poteva funzionare questo rapporto tra godimento, cioe' il versante della pulsione, e il linguaggio, cioe' il versante della parola. E la conclusione" a cui si giunge e' che "in realta' quello che rimane e' il significante che ha a che fare con il godimento da solo".
In questo modo Lacan, "evidentemente rilegge tutta la psicanalisi e getta anche una luce sulla filosofia. A partire da Parmenide, puntando su questo 'Uno' che nel corso dei secoli ha potuto prendere diverse facce. Nel Cristianesimo- ricorda Di Ciaccia- e' diventato l'essere divino, presso i greci c'e' Plotino che lo riprende sotto quell'Uno che e' il mondo stesso, mentre in Spinoza c'e' il Deus sive natura".
(Wel/ Dire)