Dare previsioni fine isolamento, migliora tensione
Cantelmi (psichiatra): Autorita' riflettano, incertezza vero fattore rischio
Roma, 7 apr. - Non solo la paura del contagio o il trauma di un caro che subisce il dramma della terapia intensiva, o ancor peggio la morte, ma anche il distanziamento sociale e' un evento stressante e, come tale, e' un fattore di rischio per la salute psicofisica delle persone. "Il cambio di stile di vita all'inizio puo' essere accettato piu' facilmente, ma nel tempo diventa molto stressante. Un vero fattore di rischio su cui le autorita' dovrebbero riflettere e' l'incertezza". A dirlo e' Tonino Cantelmi, presidente dell'Istituto di terapia cognitivo-interpersonale (Itci) di Roma e coautore, con Emiliano Lambiase, dello studio 'Covid-19: impatto sulla salute mentale e supporto psicosociale'.
"È vero che nessuno sia in grado di definire quando e come usciremo da questa situazione- continua lo psichiatra- ma fare una previsione puo' aiutare le persone a gestire meglio questo stato di tensione che vivono. Il fatto che ogni settimana ci si riaggiorni per la settimana successiva senza una proiezione, un qualcosa che ci dia una direzione, crea molto sconcerto. Tutti gli studi sull'isolamento dimostrano che le persone accettano l'isolamento abbastanza bene se sanno quando piu' o meno terminera'. Il generare incertezza eccessiva e' un punto di rischio molto alto".
Cantelmi e' abbastanza sicuro che ci siano delle "proiezioni su cui attestarci. Non c'e' nulla di male nel fare una previsione anche se si dovesse rivelare fallace, ma farebbe stare piu' tranquille le persone il sapere che c'e' un tempo e che poi ne seguira' un altro".
Per supportare gli italiani l'Itci ha realizzato molte iniziative per contrastare la solitudine e il senso di precarieta' dovute a questo periodo particolarmente difficile. Da quelle nazionali per gli adolescenti con appuntamenti pomeridiani, fino ad arrivare a un sostegno specifico dei pazienti in quarantena certificata.
(Wel/ Dire)
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