Universita' e professionisti insieme per convegno internazionale
Roma, 29 ott. - Quello "dall'odio e dal risentimento verso la speranza e la fiducia non e' un passaggio automatico. Va costruito con idonee competenze che permettono di depotenziare gli elementi che creano sconforto e non relazione, per mettere forza e vigore sui piccoli virgulti che possono invece edificare una foresta di legami". Cosi' all'agenzia Dire Caterina Arcidiacono, direttrice del Community Psychology Lab dell'Universita' Federico II, a margine del convegno internazionale 'Dal conflitto e dall'odio alla cura e alla speranza' sul tema delle migrazioni a Napoli.
Sull'argomento un ruolo di primo piano e' occupato sia dall'Universita' con la cosiddetta terza missione con cui si entra in interazione diretta con la societa', sia dagli psicologi che "sono gli unici a poter fare qualcosa - sottolinea il presidente dell'associazione Psicologi per la responsabilita' sociale, Raffaele Felaco - circa gli stereotipi e i pregiudizi che sono meccanismi psicologici e non dati di fatto storici. Gli psicologi, nella loro continua opera di svelamento, devono far capire alle persone, anche su piani emotivi ed emozionali piu' profondi, l'ingiustizia di queste cose".
(Wel/ Dire)