Roma, 19 nov. - Siamo nell'era del "gioco dei comportamenti discutibili e infelici riguardanti aspetti razziali o di violenza verso soggetti e gruppi sociali di vario tipo.
Dobbiamo smetterla di stupirci se i ragazzi assumono questi atteggiamenti stupidi, e invece che cercare soluzioni tampone, comprendere l'origine di tutta questa violenza e come sia possibile arginarla". Il commento e' di Federico Bianchi Di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), e fa riferimento a un recente caso di cronaca relativo alla chat WhatsApp di alcuni adolescenti, che in una scuola media nel Milanese (partendo dalla sfida del raggiungere piu' di 500 iscritti) e' degenerata "in un delirio di messaggi, foto, video e meme. Non tutti innocenti e innocui", come riporta il Corriere della Sera. È pioggia di violenza, adesivi con Hitler, riferimenti allo sterminio e agli abusi sessuali, infatti.
In alcuni casi "troviamo dei video che comprovano questi comportamenti. In altri, come accade oggi, abbiamo chat piene di immagini e meme che ce li mostrano", continua l'esperto. Ogni giorno sui giornali "si prende atto di situazioni veramente discutibili, inaccettabili e sono diverse le considerazioni da operare. In primis- puntualizza lo psicoterapeuta- bisogna dire No alle situazioni tampone, e in questo caso mi riferisco al non dare ai ragazzi il cellulare. È impossibile, infatti, che alle medie i giovani non abbiamo il telefono. Non c'e' piu' possibilita' di resistere a questa situazione. Dobbiamo prendere atto che i ragazzi vivono dei sentimenti di violenza e aggressivita' che si traducono in verbalita' o fisicita' gia' a partire dalle scuole medie", continua Castelbianco.
Una rabbia "che i bambini posseggono e che cresce nel tempo, finiscono per vivere in una dimensione, in un pianeta, di cui non siamo a conoscenza. Dobbiamo comprendere che la maggioranza di loro vive un senso di abbandono reale, gli adulti non sono da nessuna parte. Non hanno- continua il direttore IdO- luoghi di aggregazione dove essere seguiti e guidati. Cosi', l'unica possibilita' che rimane e' l'apertura pomeridiana delle scuole".
Questa soluzione, a detta dell'esperto, infatti, potrebbe "guidare i piu' giovani verso attivita' sane che gli portino delle soddisfazioni altrettanto sane. Non legate all'utilizzo dello smartphone, o alla violenza". Cosi', "potrebbero essere sottratti dal fare cose stupide. È necessario fare qualcosa per intervenire e modificare un trend di rabbia e solitudine tanto diffuso. Anche in termini di indifferenza, come dimostra la cronaca, verso i valori della vita". Non si puo' continuare a cercare soltanto soluzioni "nelle leggi, nelle punizioni o nelle storie. Cosi' non arriveremo mai a un risultato vero e ogni giorno avremmo un articolo del genere. Oggi del Corriere, domani Il Messaggero e dopodomani Libero. Sara' sempre la stessa storia", conclude Bianchi Di Castelbianco.
(Red/ Dire)