Grimoldi: Considerare elementi di rilevanza penale e violenza
Roma, 23 lug. - "Ci sono delle distorsioni nelle consulenze tecniche d'ufficio (ctu) che fanno capo a dei pregiudizi clinici evidenti". È questo l'assunto da cui parte Mauro Grimoldi, psicologo e consulente tecnico d'ufficio del tribunale di Milano, al convegno nella sede nazionale dell'Agenzia Dire a Roma 'Violenza contro le donne e affido dei minori. Quando la giustizia nega la violenza', organizzato da D.i.Re-Donne in rete contro la violenza in collaborazione con DireDonne.
"C'e' un innocentismo che basa il possibile errore in cui incorre il consulente tecnico d'ufficio sul fatto che tradizionalmente ci si concentri solo su fenomeni di tipo psichico. La realta' che viene in qualche modo presentata dalle parti- spiega l'esperto- per quanto sia diversa, spesso viene trascurata. In piu' si pensa erroneamente che i fenomeni di violenza - in particolare intrafamiliare e di genere - debbano essere necessariamente espunti dalla (ctu), essendo considerati un tema di rilevanza solo penale. Non e' cosi', la convenzione di Istanbul in primis e la recente delibera del Csm del maggio 2018 prescrivono con molta chiarezza, come dovere del consulente tecnico d'ufficio in ambito civile, il prendere in considerazione anche gli elementi di rilevanza e di interesse penale e i fatti relativi alla violenza".
Grimoldi avanza dei consigli per migliorare le ctu.
"Considerare quegli elementi che anche la letteratura scientifica indica in grado di produrre pregiudizi sui minori- prosegue lo psicologo- in primis tra questi l'aver assistito o l'aver subito tutti i tipi di violenza che possa subire un bambino. Non e' giustificato in nessun modo e da nessuna delle linee guida riguardanti la responsabilita' genitoriale il trascurare questo elemento. Questo primo dato fa capo alla responsabilita' del consulente- afferma Grimoldi- il secondo elemento riguarda invece il quesito della consulenza. Il ctu lavora sulla base di una domanda che viene fatta dal giudice, sarebbe opportuno se il giudice inserisse nella domanda degli aspetti di tipo psicologico e quindi di pertinenza delle risposte che deve dare un consulente tecnico, che sia psicologo, psichiatra o neuropsichiatra". Il consulente tecnico pensa, ad esempio, al "valutare la congruita' delle reazioni affettive di un genitore, alla capacita' di tollerare la frustrazione o di moderare gli impulsi. Questa sarebbe una domanda corretta alla quale il ctu sarebbe obbligato a rispondere e che attiene a quelli che possono essere, al meno sul piano potenziale, degli episodi di violenza".
(Wel/ Dire)