Roma, 9 lug. - "Negli ultimi anni registriamo una fortissima anticipazione della sessualita' tra i minori di 18 anni, molte ragazze hanno il loro primo rapporto a tredici anni".
Un atteggiamento figlio della rete, "che ha cambiato le attivita' sessuali in modo spaventoso", della mancanza di regole domestiche e scolastiche "che portano l'adolescente ad avere il sesso come prima curiosita' da soddisfare", e al mercato che spinge sempre piu' verso contenuti 'hot'. E' una disamina amara quella dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet, intervenuto al Senato alla presentazione del Rapporto Censis-Bayer sui nuovi comportamenti sessuali degli italiani.
Tecnologia e rete sono minacce troppo grandi per i giovanissimi, "ma sarebbe sbagliato parlare di atteggiamento culturale- spiega Crepet- chiamiamolo piuttosto 'mercato'. Dietro il sexting ci sono infatti le piu' grandi aziende di telefonini, il sexting funziona perche' ogni telefonino ha telecamere eccezionali. Il prossimo iPhone ne avra' addirittura tre, quindi e' un'inclinazione indotta dal mercato, non chiamiamola cultura".
Anche la pubblicita' si muove su canoni simili. "Oggi le aziende di intimo vendono biancheria col dettaglio anatomico dell'uomo, le ragazze regalano mutande e slip agli uomini.
Qualcosa di inimmaginabile ai miei tempi".
Recentemente, racconta ancora Crepet, "sono stato in una scuola media per un incontro su questi temi. Dovevo ricevere una quarantina di domande in busta chiusa dagli studenti, ma quando le ho aperte mi sembravano scritte dai professori", tanta era la conoscenza degli argomenti. Se oggi abbiamo una societa' di "Lolite ammiccanti- prosegue Crepet- forse e' anche per colpa nostra. Non siamo forse noi che li portiamo in discoteca a 13 anni. E cosa crediamo si vada a fare in discoteca a 13 anni? Le prime esperienze si hanno proprio nei bagni delle discoteche...".
Anche un controllo domestico sarebbe piu' opportuno. "Ai miei tempi, da pre-adolescente, era un miracolo trovare una casa libera- ricorda Crepet, quasi con una punta di nostalgia- ora i genitori vanno via per giorni e lasciano i figli da soli...".
(Wel/ Dire)