Salute mentale, nel Lazio fino a 20% minori con disturbi
Sinpia: Manca attuazione decreti, fare rete curanti non solo con servizi Npi
Roma, 2 lug. - Nel Lazio, come nel resto d'Italia, soffrono di disturbi neuropsichiatrici dal 10 al 20% dei bambini e degli adolescenti, ma solo 1 utente su 2 riesce ad accedere ai servizi di neuropsichiatria per avere una diagnosi, e solo 1 su 3 ottiene un intervento terapeutico riabilitativo. "Il quadro e' allarmante e dobbiamo partire da zero", afferma alla Dire Enza Ancona, segretario della sezione Lazio della Societa' italiana di neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'adolescenza (Sinpia), audita in commissione Sanita' della Regione.
"Nel Lazio i decreti ci sono ma manca l'attuazione. È finito, ad esempio, nel dimenticatoio il decreto 424 del 2012 sul fabbisogno dei servizi per l'adolescenza- aggiunge Ancona- non ci sono le procedure sul decreto 188 per l'inserimento nelle comunita' terapeutiche. Mancano i criteri di appropriatezza delle procedure di continuita' ospedale-territorio, abbiamo un far west".
La Sinpia chiede alla Regione Lazio di sviluppare "una rete di curanti che non coinvolga solo i servizi di neuropsichiatria per la creazione dei percorsi di cura per bambini e adolescenti".
Fortemente critico e' anche il passaggio all'eta' adulta. "È importante creare zone intermedie dove non debba esserci l'accetta del 18esimo anno di eta'- continua Ancona- in modo che il percorso di accompagnamento possa seguire il minore nel passaggio ai servizi dedicati all'eta' adulta".
Il prossimo appuntamento in commissione Sanita' e' stabilito a fine settembre. A garantire, pero', che la Regione Lazio e' gia' a lavoro e' Giovanni Farinella, dirigente Salute Mentale, Dipendenze e Minori. "Siamo fiduciosi- precisa Ancona- ma a settembre vogliamo iniziare a lavorare sul serio perche' i bisogni sono tanti. Vanno dalla prevenzione alla riorganizzazione dei servizi, dalla necessita' di ragionare nei termini di procedure e di fase dell'emergenza-urgenza adolescenziale, alla creazione di percorsi diagnostico terapeutici appropriati.
Infine- conclude la segretaria Sinpia Lazio- dobbiamo razionalizzare quello che gia' abbiamo".
(Wel/ Dire)
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