Studio Niguarda: Nel 2015 presenti solo in 45 dipartimenti Salute mentale
Roma, 2 lug. - "Le aree della prevenzione e della diagnosi precoce trovano ancora ostacoli in Psichiatria. Su 216 dipartimenti di Salute mentale contattati in Italia, solo 45 avevano strutturato un servizio di prevenzione e diagnosi precoce. In Inghilterra tutti i dipartimenti di salute mentale hanno tale servizio". Cosi' Massimo Lanzaro, dirigente medico, psichiatra presso il Dipartimento di salute mentale della ASL Napoli 2 Nord, citando alla commissione Affari sociali della Camera lo studio del Niguarda di Milano, condotto nel 2015 con l'Associazione italiana degli interventi precoci nelle psicosi.
"Esiste una discreta mole di letteratura che evidenzia i benefici che i servizi di prevenzione apporterebbero in termini di risparmio per il Sistema sanitario nazionale. Una ricerca commissionata da un centro studi in Australia- riporta Lanzaro- ha dimostrato che se i servizi specializzati di prevenzione fossero stati disponibili in un periodo di 5 anni a tutti i servizi, si sarebbero avuti risparmi di 215 milioni di dollari australiani, di cui 82 di risparmi finanziari e 130 relativi agli effetti diretti e indiretti della malattia".
Invece di sottolineare cosa manca nell'ambito della Salute mentale, il medico di Napoli consiglia di recuperare quanto fatto e trascurato negli anni. "Esiste un validissimo documento del 14 ottobre 2007, aggiornato nel 2009, sugli interventi precoci nella schizofrenia che e' tuttora attualissimo. Applicare le raccomandazioni di quel documento- conclude- sarebbe piu' che opportuno".
Sull'individuazione precoce dei disturbi psicologici si esprime anche Fabrizio Starace, presidente della Societa' italiana di epidemiologia psichiatrica (Siep): "Non deve condurre al trattamento farmacologico, che e' escluso da tutte le linee guida. Di fronte alle condizioni che possono preludere all'emersione di un disturbo psicotico ci deve essere un'attenta attesa e prediligere gli strumenti di intervento di tipo psicoterapico". Inoltre, gli interventi precoci "non devono essere proposti solo nelle psicosi, come fa la Regione Emilia Romagna che ha dato accesso a piu' di 1.000 giovani a esordio psicotico. Devono essere pensati per tutti gli esordi psicopatologici, come ad esempio quelli relativi ai disturbi del comportamento alimentare".
La prevenzione e' "negletta soprattutto per i figli dei pazienti a carico dei servizi di salute mentale, che presentano un doppio problema: la familiarita' del disturbo e una condizione familiare critica. Al Niguarda di Milano e' stata avviata una sperimentazione- termina Starace- cosi' come nel Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell'Asl di Modena".
(Wel/ Dire)