Salute mentale, Siep: Deroga nel budget per interventi individuali
Affrontiamo 50% fabbisogno, aree piu' neglette psicoterapia e inclusione
Roma, 2 lug. - "Prevedere nel budget di salute una deroga specifica se l'acquisizione di beni e servizi, sotto forma di progetti individuali e personalizzati, sia rivolta alle persone con un disturbo psichiatrico o dell'area della disabilita'". Lo ha chiesto Fabrizio Starace, presidente della Societa' italiana di epidemiologia psichiatrica (Siep) e direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell'Asl di Modena, audito in commissione Affari sociali della Camera dei deputati nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla tutela della salute mentale.
"Occorre superare i meccanismi amministrativi che impediscono al budget di salute di essere adottato come strumento ordinario per sostenere i progetti personalizzati e individualizzati di tipo terapeutico e riabilitativo. Questa misura, purtroppo, confligge con alcune norme del codice degli appalti- sottolinea Starace- che prevedono gare, impediscono l'artificiosa suddivisione in lotti e prescrivono il principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti. Come se avendo affidato un progetto personalizzato a una compagine sociale- rimarca il presidente Siep- poi, dopo un anno, dobbiamo cambiare compagine sociale per rispettare il codice degli appalti e costringere la persona a riorganizzare la sua esistenza con altri operatori di riferimento e magari in altri contesti. Sono provvedimenti che vanno bene per l'acquisto di beni e servizi concreti, non per gli interventi personalizzati. Urge riallocare tutta la spesa della residenzialita' in salute mentale, che corrisponde alla meta' dei circa 4 miliardi bloccati in assistenza residenziale e semiresidenziale, con permanenze lunghe anni e, nella maggioranza dei casi, senza consentire ai soggetti di recuperare autonomia".
Di criticita' nell'ambito della salute mentale ce ne sono tante, ma "il tema piu' scottante riguarda la distanza tra la capacita' assistenziale espressa dai nostri servizi sul territorio e il fabbisogno assistenziale. Delle oltre 860 mila persone in contatto con i servizi di salute mentale, poco piu' del 50% del fabbisogno espresso dagli utenti puo' essere affrontato dai professionisti. Le aree piu' neglette- ricorda Starace- sono infatti quella della psicoterapia, degli interventi psicoeducativi e dell'inclusione sociale"."A valle siamo sommersi di leggi, piani, programmi, raccomandazioni e linee guida, ma abbiamo la necessita' di verificarne l'effettiva implementazione. Dimostrando che solo il 50% di quanto previsto dalle raccomandazioni possa essere erogato dai professionisti operanti nel sistema sanitario, e' responsabilita' della politica individuare le priorita' di azione", aggiunge il presidente Siep.
IN ITALIA SOLO 3.5% BUDGET A SALUTE MENTALE. "La Commissione Lancet sulla salute mentale globale prescrive ai paesi occidentali industrializzati l'allocazione alla salute mentale di almeno il 10% del budget totale per la salute. L'Italia ne destina solo il 3,5%, ovvero un 1/3 di quanto investito dall'Inghilterra, dalla Francia e dalla Germania. Si dedica inoltre poca attenzione ai meccanismi di formazione continua, spesso monopolizzati dalle agenzie private che hanno interessi commerciali. Occorre richiamare le Regioni affinche' garantiscano i fondi per la formazione dei professionisti del sistema sanitario. Bisogna sapere quante Regioni hanno attivato comitati e consulte con familiari e utenti, che hanno valore consultivo e propositivo. Dovremmo sapere quanti dipartimenti prevedono negli organismi di gestione la partecipazione di utenti e familiari- continua Starace- e quanti Centri di salute mentale prevedono la partecipazione di utenti esperti all'erogazione diretta di talune prestazioni. Nel Regno Unito questa presenza costituisce un elemento qualitativo nella valutazione dei community mental health center".
GRAVE CONTINGENZA NEL SISTEMA DELLE PROFESSIONI SANIARIE.
"Da qui al 2025 mancheranno 1.000 specialisti in Psichiatria e non vi e' una sufficiente produzione di specialisti da parte delle scuole di specializzazione. Occorre riequilibrare la dinamica delle professioni all'interno delle azioni per la salute mentale. Nelle diverse aree della disabilita' il settore sanitario da solo non puo' rispondere a tutti i bisogni- afferma il presidente Siep- si deve lavorare con il settore delle politiche sociali e per la famiglia. L'assistenza integrata costa molto meno che tenere le persone negli ospedali, e a dirlo e' l'Economist. Il modello operativo del futuro- ribadisce l'esperto- e' un servizio unico e integrato, dove lavorano insieme neuropsichiatri infantili, psichiatri per adulti e specialisti delle dipendenze. Il passaggio dall'eta' infantile a quella adulta non e' piu' un'evenienza rara".
AUTORI DI REATO CON DISTURBI PSICHATRICI. "Deve esserci un forte coordinamento tra i ministeri della Salute e della Giustizia per il trattamento delle persone che, oltre ad avere un disturbo psichiatrico, sono autori di reato. Non puo' accadere che i giudici prescrivano il loro ricovero in un servizio di diagnosi e cura perche' mancano le alternative sul territorio, o perche' lo ritengono necessario. Nei dipartimenti che funzionano- fa sapere Starace- a fronte di 4 persone che hanno la necessita' di una collocazione nelle Rems, ve ne sono altre 60 seguite nelle strutture territoriali con un vario livello di necessita' assistenziale. Il problema non e' l'abrogazione degli Opg, ma la sfida che questa abrogazione pone al funzionamento del sistema di cura della salute mentale sul territorio".
(Wel/ Dire)
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