G. Grillo: Speriamo di avere prime proposte concrete gia' da settembre
Roma, 2 lug. - Si e' insediato lo scorso 26 giugno al ministero della Salute il Tavolo tecnico di lavoro per la Salute mentale, in cui saranno definiti i gruppi di lavoro che svilupperanno le quattro aree tematiche indicate nel decreto ministeriale, istituito lo scorso 24 gennaio. Questi, nello specifico, gli obiettivi che si pone il tavolo: verificare l'implementazione delle linee guida, linee di indirizzo e documenti scientifici, ivi compresi gli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-regioni e Conferenza unificata in attuazione del Piano di azioni nazionale per la salute mentale; verificare l'appropriatezza e la qualita' dei percorsi di trattamento e riabilitazione erogati per i disturbi mentali; approfondire, alla luce dei dati del Sistema Informativo Salute Mentale, l'esistenza di eventuali criticita' nei Servizi territoriali ed elaborare proposte per il loro superamento e per l'ottimizzazione della rete dei servizi, attraverso il loro potenziamento; proporre azioni operative e normative per favorire l'attuazione dei piu' appropriati modelli di intervento per la diagnosi, la cura e la riabilitazione psicosociale dei portatori di disagio psichico, finalizzati alla riduzione dei Trattamenti sanitari obbligatori (TSO) e volontari, la contenzione meccanica e quella farmacologica/chimica.
"Speriamo di vederci gia' a settembre con qualche proposta concreta- ha commentato il ministro della Salute, Giulia Grillo- da poter poi realizzare nel piu' breve tempo possibile".
Al tavolo prenderanno parte, oltre a rappresentanti del ministero della Salute, rappresentanti delle Regioni, cosi' come dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss) e dell'agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), esponenti delle principali societa' scientifiche in materia e associazioni di pazienti e familiari. "Con l'istituzione del tavolo il ministro mette la salute mentale al centro dell'azione politica- ha poi sottolineato Claudio D'Amario, direttore del Dipartimento di programmazione sanitaria del ministero- Tante le questioni da affrontare, a distanza di 40 dalla Legge Basaglia, che ha aperto i manicomi. C'e' bisogno di riaggiornarne l'impianto, alla luce della mutata epidemiologia, e di affrontare il nodo del finanziamento per salute mentale, che ha ancora troppe disparita' tra una regione e l'altra. C'e' bisogno di programmazione per strutturare un percorso di reinserimento sociale delle persone e ridurre lo spezzettamento dell'assistenza". E, ancora, "di migliorare la formazione di operatori, famiglie e medici di medicina generale- ha sottolineato ancora D'Amario- Senza dimenticare l'importanza di sensibilizzare a una diagnosi precoce, che nel settore della salute mentale e' piu' potente di qualsiasi farmaco, per evitare che i disturbi diventino cronici".
(Wel/ Dire)