Roma, 11 giu. - Psicologi, chimici, botanici. L'Universita' di Bologna mette in campo i propri esperti per una ricerca interdisciplinare che si affianchera' al percorso per la realizzazione del tram. L'Alma Mater e' "un'eccellenza della nostra citta'" e potra' interagire con il progetto "come ente terzo", sottolinea in conferenza stampa l'assessore alla Mobilita', Irene Priolo: il contributo dell'Ateneo sara' dunque "fondamentale, perche' non vogliamo lasciare indietro gli aspetti ambientali, sociali ed economici".
Il lavoro del gruppo di ricerca e' iniziato una ventina di giorni fa, spiega Stefano Del Duca, docente del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali. Il progetto prevede una prima fase "comparativa", continua Del Duca, con l'obiettivo di mettere a confronto le principali citta' europee dove gia' e' stata realizzata una rete tranviaria: verranno fuori "i vantaggi e gli svantaggi che questo ha comportato". Da settembre, poi, si procedera' con una "simulazione dell'impatto dell'opera nell'ambiente urbano di Bologna", continua Del Duca. Al dipartimento di Psicologia, ad esempio, e' affidata "un'analisi comportamentale e psico-sociale relativa al cambiamento delle abitudini", spiega il docente. "Vi prego: studiate anche i miei di aspetti psicologici", dice Priolo scherzando sulla complessita' dell'iter da portare avanti.
Il dipartimento di Sociologia e Diritto dell'economia, invece, studiera' l'impatto "socio-territoriale", concentrandosi su parametri come la qualita' della vita, la governance e l'attrattivita'. Ancora, gli accademici di Scienze economiche approfondiranno "l'impatto sui valori immobiliari e delle attivita' commerciali", spiega Del Duca. Non e' finita, perche' l'Alma Mater si dedichera' anche alle conseguenze sull'inquinamento (con "sensori di ultima generazione") e fornira' un supporto nella scelta degli alberi da piantare per rimpiazzare quelli che sara' necessario rimuovere. "Valuteremo quali sono le specie piu' opportune", spiega il botanico Del Duca: quelle, cioe', "maggiormente in grado di catturare il particolare atmosferico o che non rilasciano pollini allergenici".
Nel frattempo, il Comune e' pronto a mettere in campo anche la seconda fase del percorso di informazione e coinvolgimento della cittadinanza: sono previsti oltre 60 incontri in due mesi a cura della Fondazione per l'innovazione urbana. Attivita' che verra' portata avanti "con ancora piu' energia, se e' possibile- sottolinea Priolo- di quanto e' stato fatto finora": perche' e' necessario "fare in modo che le contrarieta' diventino contributi per migliorare il progetto, lo scontro non e' costruttivo". Il calendario, tra gli altri appuntamenti, prevede quattro commissioni Mobilita' nei Quartieri interessati (aperte ai cittadini) e otto incontri pubblici, con "momenti di approfondimento- segnala Priolo- per stralci di strada". La Fondazione, inoltre, allestira' banchetti informativi anche alle principali feste di strada. "Il percorso e' lungo e siamo solo all'inizio", sottolinea il direttore Giovanni Ginocchini.
Intanto, la Fondazione ha gia' incontrato 600 tra cittadini e commercianti ed ha raccolto oltre 2.000 questionari. Tra le preoccupazioni, in testa ci sono le tempistiche dei lavori (23%) seguite dalle modifiche alla viabilita' (18%), l'impatto sull'ambiente (15%) e poi il nodo parcheggi (13%).
(Wel/ Dire)