De Coro: Le ricerche che confrontano diversi modelli non funzionano
11 giu. - "Tra gli anni 70 e l'inizio degli anni 90 l'approccio psicodinamico negli indirizzi clinici - sia nelle scuole di specializzazione che nelle universita' - e' sempre stato ben considerato, in particolare a Roma. A partire dalla meta' degli anni 90 si e' verificata, invece, una colonizzazione da parte della psicoterapia cognitivo-comportamentale e di quei movimenti basati sulla correzione, sul sostegno e non sulla cura vera e propria". A dirlo e' Alessandra De Coro, presidente dell'Associazione italiana di psicologia analitica (Aipa), gia' professore di Psicologia Dinamica della Facolta' di Psicologia 1 dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza.
In ambito psichiatrico "l'emergere dei nuovi farmaci, che sicuramente hanno una maggiore capacita' di cura e minori effetti collaterali rispetto al passato, ha portato gli psichiatri a sentire che avrebbero potuto curare con il farmaco qualsiasi tipo di disturbo- continua De Coro- e a considerare gli psicoanalisti come una sorta di rivali. Credo che a livello collettivo sia emerso il fantasma della rivalita' su chi e' il vero curante.
D'altra parte- ammette la studiosa- bisogna dire che la formazione cognitivo comportamentale e' molto piu' veloce e per i ragazzi che escono dalle scuole di formazione pubblica (specializzazione o laurea magistrale) l'affacciarsi al mondo del lavoro piu' velocemente diventa un vantaggio, sebbene venga trascurata la profondita' della formazione".
Dal punto di vista della qualita' dei trattamenti, "e' confermato da varie ricerche che quelli psicoanalitici con orientamento psicodinamico garantiscano la stabilita' della guarigione. Non e' l'efficacia in se' ad essere migliore- sottolinea l'esperta- ma e' la stabilita' dei risultati e l'efficienza. È il modo in cui la persona sta meglio che le permettera' di stare meglio anche in futuro". Questo perche' "stare meglio controllando l'ansia funziona solo per un breve periodo, non garantisce un cambiamento della persona ne' un maggiore benessere psichico complessivo. Il trattamento psicodinamico- ripete la presidente dell'Aipa- va piu' in profondita', va a scalzare le cause del dolore. Tutte le manifestazioni della psicopatologia hanno origine in un dolore psichico insopportabile che si trasforma in sintomo. Se controlliamo solo il sintomo, il dolore rimane latente e puo' riemergere". Il lavoro psicoanalitico, centrato sulla relazione personale, ha infatti "degli effetti che cambiano strutturalmente il funzionamento della psiche".
Sul da farsi l'ex docente universitaria precisa: "Il mondo accademico deve continuare a fare ricerca andando in profondita', confrontando anche casi singoli e portando avanti ricerche approfondite dal punto di vista della diagnosi, della valutazione e dei cambiamenti in itinere e nel lungo periodo. Le ricerche che confrontano diversi modelli non funzionano, bisogna fare della buona ricerca all'interno di ogni modello".
Anche le societa' scientifiche devono giocare la loro parte. "Tutte le societa' con un orientamento psicodinamico- conclude De Coro- devono fare rete in maniera sistematica a livello di formazione e di ricerca, creando una sorta di societa' ombrello".
(Wel/ Dire)