In alcune regioni concorsi aperti solo a psicoterapeuti con altri approcci
Roma, 11 giu. - "Assistiamo ad una progressiva e radicale riduzione dell'intervento psicoterapico nelle istituzioni pubbliche. In particolare dell'intervento psicoterapico con orientamento psicodinamico. È una situazione molto pericolosa". A denunciarla dalla sala stampa di Montecitorio e' Anna Maria Nicolo', presidente della Societa' psicoanalitica italiana (Spi). Accanto alla Spi sono schierate l'Associazione italiana di psicologia analitica (Aipa), l'associazione dei soci italiani dell'European federation for psychoanalytic psychotherapy (Siefpp) e l'Associazione italiana di psicoterapia psicoanalitica dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia (Aippi).
"Dopo la legge Basaglia, che aveva permesso una grande rivoluzione culturale, scientifica e sociale nei confronti della cura della malattia mentale- accusa Nicolo'- vediamo ogni giorno di piu' sparire l'intervento psicoterapico a favore, invece, di un approccio farmacologico o di psicoterapie centrate sulla sparizione del singolo sintomo. Gli psicoterapeuti ad orientamento psicodinamico sono molto preoccupati perche' nel caso del disagio psichico non si puo' guardare solo al sintomo- continua Nicolo'- ma alla specificita' del funzionamento mentale di quella persona, alla specificita' di quella personalita'. La cura viene effettuata in una dimensione relazionale, usando se stessi e non delle piccole tecniche di insegnamento apparentemente buone per tutte le stagioni".
La cura della malattia mentale "non e' come l'uso di un antibiotico. L'antibiotico puo' curare una polmonite nell'80% dei casi- prosegue la presidente della Spi- ma noi non usiamo antibiotici. Possiamo usare dei farmaci che tolgono momentaneamente quel sintomo, come l'ansia, che si ripresentera' sistematicamente un mese dopo, un anno dopo, se non avremo cambiato il funzionamento mentale di quella persona".
Eppure in Europa la situazione e' diversa. "In Germania la depressione e' curata dalla terapia psicodinamica in modo stabile e piu' efficace. Lo Stato tedesco paga 350 sedute di psicoterapia", fa sapere Nicolo'. In una Asl del Centro Italia una ragazza che si tagliava "e' stata ricoverata ben 7 volte per tentati suicidi e, nel frattempo, aveva cambiato molti approcci. Per fortuna e' stata affidata a due colleghe psicoanaliste che lavoravano in quella struttura pubblica e adesso, dopo un anno e mezzo, il suo miglioramento regge. Purtroppo nelle strutture pubbliche- ripete Nicolo'- ci sono sempre meno psicoterapeuti a orientamento psicodinamico. Stanno sparendo, vanno in pensione, non vengono sostituiti. Addirittura, a volte, in alcune Regioni abbiamo dei concorsi aperti solo a psicoterapeuti con altri tipi di approccio. Approcci che a nostro avviso determinano delle sparizioni illusorie del sintomo e guarigioni limitate nel tempo. Abbiamo bisogno di fare un discorso utile sul piano della spesa sanitaria- ribadisce l'esperta- i bambini, gli adolescenti, che non curiamo oggi si presenteranno come adulti cronici, pazienti cronici nel futuro. Il vantaggio sara' solo delle piccole cliniche private, che saranno manicomializzate, dove il paziente verra' segregato e questo costera' allo Stato molto di piu' che finanziare oggi delle persone con una formazione accurata".
Contro questa "involuzione" la presidente della Spi propone di "pensare che il disagio psichico abbia bisogno di una programmazione diversa da quella definita per una tubercolosi o per una malattia batterica. Il disagio psichico ha bisogno di operatori che abbiano una formazione specifica. Non si deve ridurre la spesa sanitaria ma aumentarla". Un caso esemplificativo di questa situazione e' l'autismo: "La sindrome dello spettro autistico ha avuto un grande finanziamento. A questo punto, inevitabilmente, gli operatori per far curare tutti i loro pazienti hanno fatto rientrare nello spettro autistico anche bambini, ragazzi, che non avevano niente a che fare con questo disturbo. Abbiamo assistito a un aumento di questa diagnosi, ma in realta' al fondo non c'erano solo bambini con spettro autistico, c'erano anche minori con problemi psicotici, borderline, con difficolta' di comportamento e con problemi di iperattivita' che avrebbero avuto necessita' di un altro tipo di cura. In questo modo- denuncia ancora la presidente della Spi- creiamo delle malattie orfane che non saranno prese in carico da nessuno".
La speranza e' che nasca una task force tra queste quattro societa' a supporto della psicoterapia psicoanalitica a orientamento psicodinamico. "Questa e' solo la prima iniziativa, che proseguira' con il congresso di venerdi' nell'Aula magna dell'Universita' La Sapienza sull'efficacia della psicoterapia psicoanalitica nei contesti di cura. Mi auguro fortemente che uniremo i nostri sforzi poiche' queste tre associazioni hanno al loro interno un training articolato e serio. I loro membri hanno una formazione adeguata. Spero possa nascere un fronte comune- conclude Nicolo'- almeno sulle questioni di base che ci uniscono".
(Wel/ Dire)