Roma, 4 giu. - Negli ultimi anni in Italia stiamo assistendo alla nascita di nuovi approcci tecnici e metodologici in ambito sportivo, sia in attivita' individuali che di gruppo, e il focus tende ad incentrarsi all'interno del frame che contraddistingue l'allenamento mentale dell'atleta. "L'approccio prevalente tra gli addetti ai lavori vuole andare in una direzione sempre piu' centrata sul potenziamento indifferenziato della prestazione atletico-sportiva, nonche' 'parcellizzata', preferendo esercizi che rimandano a una percezione inevitabilmente separata tra mente e corpo. Appare chiara oramai la tendenza del mondo sportivo-agonistico a dare un peso maggiore alle abilita' mentali dell'atleta (attenzione-concentrazione-goal setting, etc.), alla performance sportiva principalmente in termini estetici, cognitivi e di risultato, a discapito di una visione integrata mente-corpo che possa favorire l'espressione, prima, e l'utilizzo, poi, del mondo emotivo come risorsa 'tecnica', piuttosto che porsi in un atteggiamento prestazionale astratto e di difesa". A dirlo e' Gianluca Panella, psicologo e psicoterapeuta dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) e psicologo dello Sport (S.P.O.P.S.A.M unico ente riconosciuto). Panella portera' questo tema al prossimo 'Venerdi' Culturale dell'IdO dal titololo 'Psicologia dello Sport. On-Field: emozioni in campo', in programma a Roma venerdi' 7 giugno dalle 21 nella Scuola di Specializzazione dell'IdO in Corso d'Italia 38/A.
"Cio' implica un lavoro piu' lento e progressivo on-field da parte dei maestri-coach-allenatori. La figura dello psicologo dello sport si inserisce proprio in questo contesto- spiega l'esperto- affiancando i tecnici come facilitatore di processi. L'obiettivo primario in chiave psicocorporea1 e' quello di aiutare gli sportivi ad integrare i diversi livelli interiori attraverso una maggiore consapevolezza di se', dinanzi alle richieste frenetiche e agli eserciziari imposti dal mondo dello sport in situazione sotto-pressione. In altre parole, il lavoro dello psicologo dello sport e' quello di facilitare un processo trasformativo da uno stato iniziale di negazione-arginamento delle emozioni, fino al riconoscimento di esse come meta-competenza. Il raggiungimento dell'equilibrio delle abilita' emotive, lavoro indispensabile per l'atleta, potenzia nel tempo sia il talento innato che la tenacia che va allenata, favorendo l'acquisizione di una competenza emotiva integrata necessaria alla formazione di una completa e funzionale identita' professionale nelle diverse discipline. Il gioco e' l'espressione piu' autentica ed originale del mondo interiore di un bambino e questi ne e' competente. Nello spazio di gioco, scopre e conosce le proprie risorse ed i propri limiti esprimendo creativamente il proprio se' in relazione con l'altro. Nella societa' di oggi vige il mito del campionismo, astratto e irraggiungibile- conclude- il vero campione sara' colui che non si vanta di esserlo, che non smette di sognare e che solo con gli altri sa di poter arrivare con soddisfazione all'obiettivo. In fondo, sta semplicemente giocando!".
L'evento dell'IdO e' a ingresso libero.
(Wel/ Dire)