Colpisce fino a 3 persone su 100 e i pazienti sembrano in grande aumento
Roma, 4 giu. - Il Disturbo Borderline di Personalita' colpisce fino a 3 persone su 100 e i pazienti sembrano in grande aumento e in fasce di eta' sempre piu' precoci. Come per qualsiasi disturbo, e' fondamentale la tempestivita' di diagnosi e trattamento che debbono avvenire ben prima dei 18 anni d'eta', come invece era consuetudine fare in passato. "Interventi precoci, psicoterapici e/o psicoeducativi possono essere utili per evitare che certi quadri diventino patologici e cronici", spiega Roberta Rossi, psicoterapeuta e responsabile dell'unita' di ricerca Psichiatria dell'Irccs Fatebenefratelli di Brescia che lavora da anni sul problema.
È stato questo il tema del convegno internazionale sul Dpd in adolescenza che si e' svolto a Brescia al centro Paolo VI, riunendo alcuni studiosi della Global alliance for prevention and early intervention for Bps nell'ambito della IV giornata bresciana sul disturbo borderline promossa dall'Irccs Centro San Giovanni di Dio di Brescia e dalla National education alliance personality disorder (Nea Bpd).
"Family connections, che e' diventato parte dei trattamenti proposti dall'Irccs di Brescia, e' un programma che fornisce formazione e supporto a familiari che sono in relazione con persone che hanno un disturbo borderline di personalita'. Offre informazioni aggiornate sul funzionamento dei pazienti con Dbp e delle famiglie, formazione sulle strategie individuali di coping, supporto per la creazione di gruppi all'interno della famiglia. Questo tema e' molto caro al nostro Istituto che da sempre e' sostenitore di una tradizione psichiatrica che vede le famiglie come parte attiva nel percorso terapeutico, nel solco dell'Ospitalita' ideata e promossa da San Giovanni di Dio", commenta Rossi.
(Wel/ Dire)