Roma, 15 gen. - "La crisi socioeconomica deve ancora procedere verso il fondo prima che si avverta nelle coscienze l'urgenza di un cambio di paradigma, ma le domande ormai stanno incalzando a un ritmo sempre piu' incessante: possiamo progettare delle architetture economiche, dei contesti organizzativi, che non interferiscano con la capacita' insita nella natura di sostenere la vita? Quale tipologia di economia e' coerente con il concetto che viviamo all'interno di un sistema vivente? Come possono essere ripensate le aziende per riuscire a incorporare al loro interno obiettivi ecologici, sociali e culturali in modo altrettanto profondo di quelli finanziari? Cosa accadrebbe se la dimensione aziendale fosse stimolata allo studio del simbolo?". Questa e' la premessa della relazione 'Esiste un Se' aziendale?' che Alessandra Bracci, CRM Manager presso una multinazionale automotive ed esponente Aneb, portera' sabato 18 maggio al primo Congresso Nazionale di Ecobiopsicologia, in programma a Milano fino al 19 maggio su 'Il Corpo come Mandala dell'Universo'.
Il 17 maggio l'Aneb (Associazione nazionale ecobiopsicologia) proporra' anche tre laboratori a mediazione corporea.
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Oltre l'intervento della dottoressa Bracci, e' prevista anche un'altra relazione sull'approccio simbolico applicato al mondo organizzativo. Saranno, infatti, due le best practices presentate al congresso e relative ad una rinnovata lettura delle dinamiche del contesto aziendale. Questo approccio simbolico e' stato applicato sia alla dimensione del lavoro, nel suo significato archetipico, che alla dimensione aziendale quale sistema vivente ove la patologia aziendale ha potuto essere affrontata attraverso l'intervento dell'elaborazione simbolica delle cause alla base della disfunzione aziendale.
"Come afferma Albert Einstein- spiega Bracci- la coscienza che ha creato il problema non puo' essere quella che lo risolve. Se osserviamo l'attuale panorama economico globale, risulta caratterizzato da una profonda crisi concettuale e da disfunzioni visibili a chiunque. Alcune delle quali possono apparire irrimediabili, mettendo a rischio la nostra salute fisica e psicologica. Non si tratta solo di fattori secondari, ma di caratteristiche proprie di un sistema economico ossessionato da idee di crescita e di espansione che minacciano il benessere dell'individuo e creano i presupposti di danni su vasta scala, nel tempo e nello spazio".
Tra i principali problemi della nostra epoca "troviamo l'energia, l'ambiente, il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, finanziaria e politica, e non possono essere compresi separatamente- sottolinea la CRM Manager- perche' sono problemi sistemici e non separabili. Sono le molteplici e interdipendenti sfaccettature di un'unica crisi legata a un modo di pensare inadeguato e ad una altrettanto inadeguata percezione della realta'". La maggior parte degli economisti, pur essendo consapevoli dell'attuale stato di crisi, "ritengono ancora di poter fare riferimento a un sistema teorico riduzionistico, tipicamente determinato dal dominio del segno e sottratto all'apertura del simbolo. In questo modo- chiarisce Bracci- il dominio del segno smarrisce la visione della totalita' e della complessita' e decreta l'egemonia di una civilta' della disgiunzione".
Come arriviamo alla civilta' della disgiunzione? "Sin dall'infanzia l'essere umano impara a frammentare il mondo, a scomporre i vari problemi nutrendo la falsa illusione di poter gestire piu' agevolmente gli argomenti complessi. Purtroppo, con il trascorrere del tempo si va atrofizzando la capacita' di cogliere l'articolato intreccio delle proprie azioni e si smarrisce il senso di appartenenza a un mondo molto piu' vasto, per poi arrivare a rinunciare del tutto a vedere l'intero.
Nonostante tutto- prosegue Bracci- l'attuale dimensione collettiva sollecita con maggiore intensita' e forza la necessita' di una visione globale e unitaria. Per i singoli protagonisti di questo confronto cio' comporta un avviamento verso una trasformazione nella direzione di una maggiore consapevolezza della propria appartenenza alla rete della vita, nel recupero di una prospettiva evolutiva piu' aperta alle leggi della Natura. Solo una profonda rivoluzione concettuale, capace di arricchire la moderna conoscenza scientifica con gli aspetti dell'analogia e del simbolo, potra' restituire all'essere umano la sua giusta dimora nell'universo nel rispetto delle regole della Natura".
A questo punto, aggiunge Bracci, "il problema non e' solo vincere la lotta contro l'inquinamento, l'esaurimento delle risorse disponibili, la sovrappopolazione, il decadimento politico e religioso, quanto piuttosto affrontare la 'crisi' dentro noi stessi. Non siamo ancora riusciti a comprendere il tumulto di emozioni che si agita nei nostri 'mari interni', ad accettare i nostri limiti e al tempo stesso la grazia e la leggerezza che possiamo sperimentare nella materia dei nostri sogni. Siamo chiamati a mantenere vivo il fuoco della nostra piu' profonda ricerca- conclude la CRM manager- e scoprire l'oro prezioso vivo in ciascuno di noi, per consentire alla nostra energia creativa di potersi esprimere e manifestare nell'ambito di una progettualita' co-realizzata".
(Wel/ Dire)