Roma, 12 feb. - Come e' possibile modificare "l'architettura" dei servizi per incidere positivamente nel percorso di recupero di una persona con dipendenza da sostanze? Lo scatto culturale (percorso gia' concretamente da alcune comunita') e' quello di rendere piu' flessibile l'attuale sistema, in modo che tutte le figure professionali coinvolte e la famiglia lavorino intorno al "bene condiviso". Lo spiega Antonio Iudici, psicologo, psicoterapeuta e docente all'universita' di Padova.
Questo approccio richiede servizi in grado di pensare percorsi e modelli di intervento personalizzati e un sistema di rete, attivo e dialogante, che metta al centro dell'intervento la persona e le sue potenzialita'. Partire dalle singole capacita', sottolinea Iudici, vuol dire aiutare la persona a non identificarsi esclusivamente nel ruolo di tossicodipendente (diventandone tra l'altro sempre piu' "esperto"), ma a praticare i tanti e diversi ruoli che ogni "cittadino" puo' rivestire: quello di padre, ad esempio, figlio, lavoratore, giocatore di rugby, volontario, esperto di...
Questo modello d'intervento poggia sulla consapevolezza della profonda trasformazione dei consumi e dell'emergere di nuove dipendenze (farmaci legali, gioco, internet o il cibo). Chi fa uso di una o piu' sostanze psicotrope, sottolineano gli esperti, oggi ne conosce gli effetti e li utilizza intenzionalmente per indurre diversi stati, "per esempio modificare o confermare la propria idea di se', vivere sensazioni nuove, condividere specifiche esperienze con il proprio gruppo di riferimento". Gli esperti definiscono questo comportamento con il termine "tossicofilia". Ecco perche' la dimensione personale e individuale diventa centrale nell'affrontare un percorso di recupero. Fondamentale poi il ruolo dei giornalisti nel modificare il "come" si parla di dipendenze, a partire da un linguaggio attento, dati chiari e fondati, storie esemplari. E a questo proposito e' stato lanciato l'appello a dar vita una "carta", che aiuti i professionisti dell'informazione in questo compito.
(Wel/ Dire)