Costantini: Sofferenze maggiori per giovani rispetto ad anziani
Roma, 3 dic. - Quando si parla di sofferenza, distress o disturbi di rilevanza clinica come ansia o depressioni, tra i pazienti oncologici "non c'e' differenza di genere". Cio' che cambia e' il modo di far fronte alla malattia: "Sicuramente le donne si rivolgono di piu' ai nostri servizi di supporto psiconcologico", conferma all'agenzia Dire Anna Costantini, past president della Societa' italiana di psico-oncologia (Sipo) e direttrice dell'Unita' operativa dipartimentale di Psiconcologia dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma.
"Sara' per il grande lavoro di sensibilizzazione svolto dalle associazioni di donne operate al seno, per la divulgazione scientifica sui media con il conseguente effetto di 'normalizzare e comprendere' la sofferenza causata dal cancro". O ancora, "per contrastare il senso di vergogna di avere una malattia come il tumore mammario", continua la dottoressa. Fatto sta che le donne, generalmente, "sono piu' predisposte a rivolgersi a un consulto psicologico. Gli uomini lo sono molto meno, tendono a privilegiare modalita' piu' concrete e pratiche nell'affrontare i problemi, e a vivere, probabilmente per ragioni culturali, il bisogno di aiuto come segno di debolezza. Bisogno che tuttavia emerge quando- continua Costantini- si attuano programmi di screening del distress, come accade nel nostro ospedale".
Attitudini diverse davanti alla malattia oncologica emergono, poi, anche a livello generazionale: "I giovani sembrano soffrire di piu'". Dai dati di un'indagine Sipo "su oltre 1.100 pazienti oncologici italiani, si e' osservato, infatti, come la fascia di eta' tra i 30 e i 50 anni mostri il livello maggiore di distress", afferma la psiconcologa. Un'ipotesi e' che gli anziani, pur se piu' fragili, abbiano portato a temine il loro progetto esistenziale, affrontato prove e perdite, e forse siano piu' pronti a fare bilanci". Ovviamente, riflette la docente di Psiconcologia dell'Universita' La Sapienza di Roma, questo atteggiamento varia da persona a persona, tuttavia "sui grandi numeri riscontriamo questi trend".
(Red/ Dire)