Sul Journal of Neuroscience lo studio del Centro mente cervello Unitrento
Roma, 2 apr. - La particolare sensibilita' (scientificamente, "sensibilita' alterata") delle persone con disturbo dello spettro autistico agli stimoli sensoriali ha una causa organica: dipende, precisamente, da una ridotta connettivita' della corteccia somatosensoriale, l'area del cervello che riceve ed elabora questi stimoli, e da una forte attivazione dell'amigdala, regione cerebrale tipicamente coinvolta nelle risposte di paura. E cosi' si spiega un dato noto, ma mai provato sperimentalmente: il 90% delle persone con disturbi dello spettro autistico manifesta un'alterata sensibilita' agli stimoli sensoriali e una reazione, a volte, di paura e agitazione.
Il primo studio sul tema, frutto di un riscontro sperimentale, e' stato pubblicato dal Journal of Neuroscience, condotto dal Cimec (Centro mente cervello) dell'Universita' di Trento. Il lavoro di ricerca si e' sviluppato nell'ambito del progetto "Train" (Trentino Autism Initiative), finanziato dall'Universita' di Trento per il periodo 2018/2020, che ha l'obiettivo principale di studiare i meccanismi biologici alla base delle differenti manifestazioni comportamentali tipiche dei disturbi dello spettro autistico.
Allo studio hanno partecipato quattro gruppi di ricerca che fanno parte di "Train", guidati rispettivamente da Yuri Bozzi (Centro interdipartimentale Mente/Cervello, Universita' di Trento), Giovanni Provenzano (Dipartimento CIBIO, Universita' di Trento), Simona Casarosa (Dipartimento CIBIO, Universita' di Trento) e Alessandro Gozzi (Istituto Italiano di Tecnologia, Rovereto). Lo studio e' stato condotto in collaborazione con il gruppo di Valerio Zerbi del Politecnico Federale di Zurigo.
"Train", che e' coordinato da Yuri Bozzi, e' un consorzio che coinvolge 13 gruppi di ricerca afferenti a varie istituzioni: Universita' di Trento, Istituto Italiano di Tecnologia, Fondazione Bruno Kessler e Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
(Wel/ Dire)