Lo scrive il ministro per la Giornata mondiale della Salute mentale
Roma, 16 ott. - "Nella Giornata mondiale dedicata alla salute mentale ho voluto visitare un luogo fortemente simbolico, l'ex manicomio di Santa Maria delle Pieta' di Roma, da qualche anno trasformato in un bellissimo museo-laboratorio e, dunque, emblema del superamento del sistema manicomiale. E ringrazio l'Asl 1 di Roma per il grande lavoro di recupero che sta portando avanti. Oggi e' anche l'occasione per ricordare i 40 anni della legge Basaglia, che in soli 11 articoli cambio' il paradigma dell'approccio alla malattia psichiatrica, ponendo le basi per la chiusura dei manicomi, istituzioni chiuse da cui una volta entrati era molto difficile uscire e, fino ad allora, unica risposta terapeutica per i pazienti psichiatrici. Dal 1978 molto e' cambiato, sono nati molti modelli virtuosi di presa in carico, ma molto dev'essere ancora fatto e il rischio di fare passi indietro e' sempre in agguato. Il Museo Laboratorio della Mente ci stimola a riflettere sul ruolo della comunita' nella cura delle malattie psichiatriche. Non e' possibile delegare la cura soltanto al rapporto medico-paziente, il ruolo della comunita' e' fondamentale e dev'essere parte attiva in questo processo". Lo scrive Giulia Grillo, ministro della Salute, in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale che si celebra ogni anno il 10 ottobre.
"La salute mentale e' gia' un capitolo importante del nostro sistema sanitario, ma bisogna fare di piu' perche', come ci segnala l'Organizzazione Mondiale della Sanita', sara' la vera emergenza del futuro e non possiamo lasciare il peso di questa responsabilita' solamente ai servizi psichiatrici e ai loro operatori. La Giornata mondiale quest'anno e' dedicata agli adolescenti: la meta' di tutte le malattie mentali, come ci ricordano gli psichiatri- sottolinea il ministro- cominciano intorno ai 14 anni, l'adolescenza e' terra di nessuno per le cure, dobbiamo fare molta piu' prevenzione".
I ricoveri, i farmaci e le psicoterapie "non bastano da sole per ottenere quell'integrazione sociale senza la quale non puo' esistere guarigione o comunque un miglioramento delle condizioni di vita del paziente. È necessario un cambiamento culturale per accettare la malattia mentale come possibilita' esistenziale delle persone- conclude- accettando la diversita' che rende unico ogni individuo".
(Wel/ Dire)