Roma, 27 mar. - Cosa puo' indurre - e, di fatto, induce - ciascuno di noi a uscire dallo stato di tiepidezza e a condividere la vita e le esperienze altrui nell'amore, nell'amicizia e nella politica, a stabilire forme antiche e nuove di prossimita' e di distanza? Se ne parlera' il 27 marzo con il professore Remo Bodei, che interverra' sul tema 'Tatto: Misura e discrezione' al Centro Nazionale Ricerche ( CNR) a Roma, in piazzale Aldo Moro 7, dalle ore 17.
L'incontro e' stato promosso dall'associazione 'Vivere con filosofia' nell'ambito della rassegna 'La filosofia interroga la scienza'.
"Il tatto, oltre che uno dei tradizionali cinque sensi, indica anche la misura e la discrezione, la cortesia e la finezza, in sostanza, il savoir faire. La parola Takt in tedesco significa, a sua volta, la battuta in senso musicale e quindi, di nuovo, l'unita' di misura, il limite, il ritmo, il numero (arithmós). Dal punto di vista morale- si legge nel comunicato- il tatto e' un'arte difficile da apprendere: implica il mantenere la giusta e riguardosa distanza rispetto agli altri, il non essere intrusivi nella loro intimita' ma, allo stesso tempo, il non rimanere freddi e distanti. Per questo non si possono ridurre i rapporti umani a etichetta, a qualcosa di esteriore, ma neppure a cameratismo a base di spintoni e pacche sulle spalle.
Nell'allentarsi dei legami sociali l'indifferenza reciproca rischia di prevalere e gli individui sembrano obbedire piu' a dei rituali che non a convinzioni e affetti. La maggior parte dei nostri comportamenti sono, infatti, improntati alla tiepidezza e oscillano tra la blanda ostilita' e la falsa empatia, tra la distrazione e il disincanto".
(Wel/ Dire)