Da criminologo ecco campanelli allarme e identikit maltrattate
Roma, 13 mar. - Le statistiche del 2017 ci dicono che i femminicidi registrati in Italia sono ormai oltre il 25% del numero totale degli omicidi; ultimo caso di cronaca, in questo inizio 2018, quello di Cisterna di Latina, dove un uomo ha ucciso le sue due figlie e sparato alla moglie, il tutto per punirla di averlo lasciato.
Di fronte a una strage che sembra non avere fine il provider ECM 2506 Sanita' in-Formazione e il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico, in collaborazione con Consulcesi Club, lanciano una guida utile ai medici di base, che possono assumere il ruolo di vere e proprie sentinelle anti-abusi grazie al corso Fad (Formazione a Distanza) dal titolo 'Disturbo dissociativo dell'identita' e situazioni di rischio', online gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it I CAMPANELLI D'ALLARME DELLA DONNA MALTRATTATA. Al di la' dei segni della violenza fisica, non sempre individuabili, la donna che subisce violenza si caratterizza per lo stato d'animo depresso, lo sguardo fisso e la facile tendenza al mutismo.
L'IDENTIKIT DELLA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA. Ha un legame conflittuale con le proprie figure di attaccamento e assenza di fiducia nei confronti di queste; ha subito esperienze in eta' infantile di maltrattamento o abuso; proviene da modelli familiari e/o sociali in cui prevalgono atteggiamenti di sottomissione; non e' economicamente indipendente; e' isolata a livello sociale, priva cioe' di connessioni relazionali e interpersonali sia a livello di microsistema (ambiente familiare e vicinato) che di macrosistema (partecipazione ad attivita' lavorative, sociali, politiche).
MA PERCHÉ LE DONNE NON DENUNCIANO? A livello psicologico, fa sapere l'esperto, l'astenersi dalla denuncia rappresenta un meccanismo di difesa che si instaura nella donna, a protezione di uno stato di equilibrio che, seppur disfunzionale e connotato da vissuti violenti, permette di mantenere una condizione a cui la vittima si e' adattata, e un allontanamento da questa comporterebbe un eccessivo impegno psichico che implicherebbe un piu' copioso sforzo rispetto al continuare a soffrire i soprusi attuali.
Il corso 'Disturbo dissociativo dell'identita' e situazioni di rischio', articolato in cinque lezioni, offre una panoramica esaustiva sui disturbi dissociativi (a partire da quello dell'identita'), illustrandone le manifestazioni piu' pericolose, quali, ad esempio, lo stalking, ed evidenziando le necessarie strategie di colloquio psichiatrico nonche' le possibili terapie.
(Wel/ Dire)