Roma, 24 lug. - L'autismo occupa una posizione cruciale nell'ambito dei dibattiti scientifici e politico-organizzativi. Molteplici le problematiche ancora aperte: cause, fisiopatologia, individuazione di interventi che rispondano ai criteri di efficacia e appropriatezza. "Un panorama controverso, una costellazione di modelli esplicativi basati sostanzialmente su costrutti osservazionali fenomenici, dimensioni neuropsicopatologiche spesso transnosografiche, poche certezze sui meccanismi fisiopatologici in gioco. Le neuroscienze iniziano pero' attualmente a fornire le prime indicazioni su quelli che possono essere i meccanismi in gioco nella cascata di avvenimenti neurofisiologici e neuropsicologici che concorrono all'emergere del disturbo autistico e sempre piu' frequentemente viene sottolineato il ruolo centrale della disorganizzazione delle competenze motorio-prassiche nella genesi del disturbo. Ipotesi recenti correlano la cognizione sociale con la capacita' di predire e comprendere le intenzioni delle azioni motorie degli altri (Gallese et al., 2013) e interpretano le atipie nelle abilita' di comunicazione e di relazione come espressione di un difetto nei sistemi neurologici atti a sincronizzare, organizzare e regolare le informazioni sensoriali e il movimento (Donnellan et al., 2013)". Da queste premesse prende le mosse il convegno 'Autismo e motricita'', promosso dalla Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia) della Toscana, dall'Associazione per la Ricerca sull'autismo e la prevenzione delle disabilita' (Arapi), dal Centro Cognitivismo Clinico e dall'Associazione Fiori di Vetro il 12 ottobre nell'auditorium al Duomo di Firenze, in via De Cerretani 54/R.
"Il convegno si colloca all'interno di questa cornice concettuale- spiegano i promotori- comprendere la natura del disturbo motorio nei bambini con disturbi dello spettro autistico, entrando nel cuore della fisiopatologia dell'autismo e dei meccanismi neurofunzionali che sottendono i deficit. Verranno pertanto affrontati la complessa tematica del ruolo dei sistema motorio e, in particolare, dei meccanismi di risonanza motoria nella costruzione dell'intersoggettivita', il problema della diagnosi differenziale che una dimensione transnosografica quale quella motoria pone, le ricadute che un approccio che entra nel cuore dei meccanismi neurofunzionali puo' avere sul piano della semeiotica e degli interventi terapeutici".
Il convegno e' rivolto a neuropsichiatri infantili, pediatri, neurofisiologi, psicologi, logopedisti, terapisti della neuropsicomotricita', educatori e genitori di persone con autismo.
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(Wel/ Dire)