Nelle scuole di Bologna dopo incontri con esperti alunni piu' preparati
Roma, 12 giu. - Le iniziative per le scuole medie e superiori del progetto di promozione della salute 'Guida la notte' del Comune di Bologna, dedicato al tema delle dipendenze, vengono 'promosse' dall'Universita'. L'Alma Mater, scelta nel 2014 da Palazzo D'Accursio come "soggetto terzo competente" per valutare l'efficacia delle sezioni del progetto 'Il Paese delle meraviglie', diretta agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, e 'FreeZone', rivolta invece agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado, ha infatti certificato che i ragazzi 'ne sanno di piu'' sull'argomento dopo gli incontri con gli esperti.
La ricerca sulle attivita' svolte nell'anno scolastico 2016-2017 ha coinvolto, si legge in un report portato in commissione a Palazzo D'Accursio dall'assessore alla Sanita', Giuliano Barigazzi, "167 classi e circa 3.200 studenti", che hanno compilato "oltre 9.000 questionari pre e post intervento e di gradimento". Per la sezione 'Il Paese delle meraviglie' la professoressa Bruna Zani del Dipartimento di Psicologia si e' concentrata sul lavoro svolto dalle classi terze su 'Vecchie e nuove dipendenze'. In totale, sono stati somministrati "534 questionari prima dell'intervento, e 526 dopo, rispettivamente a 26 e 25 classi di 10 scuole", rilevando "un trend molto positivo" nelle risposte ad alcune domande di particolare rilevanza. Ad esempio, se prima degli incontri il 72,28% dei ragazzi indicava, correttamente, la caffeina tra gli ingredienti degli 'energy drink', al termine del progetto la percentuale e' salita a 83,08%. Buoni risultati anche nella domanda sui comportamenti a rischio, con un aumento di risposte corrette come 'Causano danno fisico', che passa dal 59,93% al 66,54%, e un calo di quelle sbagliate come 'Sono dannosi solo per i minori', che dal 9,74% scendono al 4,75%.
La sezione 'FreeZone', invece, ha coinvolto 141 classi (prime, seconde e, in alcuni casi, quarte) di 10 scuole superiori prima dell'intervento e 139 dopo, per un totale di 2.739 questionari compilati prima dei laboratori in aula e 2.561 dopo. Anche in questo caso, emergono differenze anche notevoli nelle risposte fornite nei questionari pre e post.
Due, in particolare, gli esempi citati: prima degli incontri in classe, solo il 42,99% dei ragazzi aveva 'barrato' la definizione corretta di sostanza stupefacente, mentre dopo la percentuale e' salita all'85,33%. Migliora anche la percentuale delle risposte corrette alla domanda 'Se una persona in possesso di una 'canna' e' fermata dalle Forze dell'ordine, viene segnalata alla Prefettura?'. Qui le gia' numerose (74,64%) risposte positive salgono ulteriormente, assestandosi al 91,74%. Inoltre, se prima degli incontri con gli esperti il 51,29% rispondeva 'si'' alla domanda 'L'alcol e' una droga', dopo la percentuale sale fino a sfiorare il 100%, arrivando al 94,09%.
Dove le percentuali, pero', si rovesciano, e' nelle risposte alla domanda 'Conosci servizi rivolti agli adolescenti': nei questionari pre-intervento, infatti, i 'si'' sono appena il 27,52%, contro un 72,48% di 'no', mentre in quelli post si arriva a un 66,45% di 'si'' e a un 33,55% di 'no'. In generale, alla fine del percorso risultano piu' conosciuti tutti i servizi principali, in primis Spazio giovani. Piu' staccati, ma comunque in crescita, tutti gli altri servizi, vale a dire FreeZone, Sportello psicologico, Area 15 e Sert. Ma soprattutto, scrivono dall'Ateneo, quello che emerge dalla ricerca e' che "grazie agli incontri in classe, l'aumento della conoscenza sul tema delle sostanze e' facilmente riscontrabile".
(Wel/ Dire)