Picone (psichiatra): Fenomeno sommerso, la vergogna fa da padrona
Roma, 5 giu. - "L'aspetto piu' peculiare dell'esperienza nel gioco patologico e' la parte scissa dell'archetipo. Questa dimensione deteriore, degradata e degenerata del puer che gioca per vincere e invece perde. Ed e' proprio nella dinamica vincita-perdita, perdita-vincita, che il giocatore patologico perde la sua piu' straordinaria possibilita' di mettere insieme puer e senex in maniera adulta e matura". A spiegarlo alla Dire e' Francesca Picone, psichiatra e socio analista CIPA - Istituto per l'Italia Meridionale e la Sicilia.
"Il lavoro terapeutico, quale attivatore di immagini, permette di recuperare le parti scisse del senex e la parte degenerata del puer, mettendole insieme in un lavoro che crei una rinascita. La possibilita' di riprendere a giocare in maniera sana ed equilibrata- aggiunge la psichiatra- puo' diventare di nuovo la possibilita' di ritrovare questo bambino divino che e' il Puer Aeternus".
Picone si occupa di dipendenze da gioco dal 2001 e di dipendenze da sostanze perche' e' responsabile di un Sert. "In questi 18 anni ne ho visti tanti, dai minorenni agli ultra settantenni. La casistica e' molto variegata- racconta l'esperta- le tipologie dei giocatori sono molto varie e sicuramente rappresentano un fenomeno su cui l'attenzione dell'opinione pubblica e politica negli ultimi anni si sta concentrando moltissimo. Molto e' stato fatto, pero' l'entita' dell'epidemiologia del fenomeno e' tutt'oggi sommersa. C'e' la vergogna che la fa da padrona- precisa Picone- i giocatori patologici si vergognano e mentono, per questo motivo la gravita' del fenomeno e' ancora qualcosa su cui dobbiamo realmente fare i conti. Esplode in maniera drammatica quando arrivano i familiari, spesso le mogli che chiedono aiuto. Il lavoro che si cerca di fare e' molto complesso- conclude- perche' passa innanzitutto attraverso la presa di coscienza della reale natura del problema".
(Wel/ Dire)