(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 16 gen. - La psicoterapia a orientamento ecobiopsicologico si ispira a tre correnti fondamentali di pensiero: la prima e' rappresentata dalla tradizione psicoanalitica, la seconda dagli studi sulla teoria della complessita' che tendono a vedere i fenomeni che riguardano la vita degli esseri umani (compresa la malattia) come eventi complessi e non ascrivibili ad un'unica causa, e infine l'attenzione alla psicosomatica, intesa come valorizzazione del rapporto inscindibile fra dimensione corporea e dimensione psichica dell'esperienza umana.
"L'obiettivo della ecobiopsicologia e' quello di andare oltre a una medicina senz'anima o a una psicologia senza corpo, per cogliere il disagio emotivo e relazionale dell'essere umano anche quando si esprime prevalentemente a livello corporeo".
Con queste parole Giorgio Cavallari, direttore scientifico dell'Istituto Aneb (Associazione nazionale Ecobiopsicologia) e docente nella scuola di specializzazione dello stesso Istituto, presenta il modello della psicoterapia a orientamento ecobiopsicologico.
"Se una persona ha un disturbo della sfera psichica (ansia, depressione, disturbi di personalita', problemi di dipendenza o altro)- continua lo psicoanalista- questo incidera' fatalmente anche sullo stato fisico. Noi curiamo l'uomo e la donna malati cercando di comprenderne la psiche, ma contemporaneamente i nostri psicoterapeuti non dimenticano di rivolgere l'attenzione anche a cio' che e' accaduto al corpo, al suo sviluppo, alle malattie che lo hanno colpito.
Per rispondere alla domanda "la psicoterapia ecobiopsicologica funziona?" l'Istituto ANEB ha condotto una ricerca metodologicamente organizzata in modo rigoroso, servendosi dell'indagine statistica e di scale di valutazione validate, per valutare se i pazienti trattati andavano incontro a un dimostrabile miglioramento clinico.
La metodologia, i risultati e la loro interpretazione sono stati analiticamente raccolti e descritti in un lavoro dal titolo 'Un nuovo approccio alla psicoterapia: ecobiopsicologia. Analisi dei dati emersi da uno studio sui risultati della psicoterapia condotta con il metodo ecobiopsicologico' (G. Cavallari, S.
Gazzotti, A. Santangelo).
Il campione di studio e' piccolo ma significativo: 30 i pazienti trattati. "Abbiamo indagato sia l'anamnesi psicologica (i disturbi psichici) che quella medica, notando che nel 90% dei pazienti che soffrono di disturbi d'ansia (ricordiamo che circa il 30% della popolazione generale, almeno una volta nella vita, presenta sintomi riconducibili a disturbi dello spettro ansioso) sono contemporaneamente presenti anche sintomi fisici di tale rilievo da imporre accertamenti e trattamenti medici. Chi soffre a livello mentale soffre anche nel corpo- chiarisce Cavallari- con disturbi importanti a carico degli apparati genitale, digerente, cardiocircolatorio, endocrino. I pazienti affetti da ansia stanno cosi' male anche dal punto di vista fisico da essere costretti a rivolgersi con drammatica frequenza a medici di base, specialisti e pronto soccorso per tali disturbi".
Dall'analisi dei risultati della ricerca risulta che la psicoterapia ad indirizzo ecobiopsicologico migliora la vita delle persone in cinque ambiti . "In primo luogo, i pazienti imparano ad autoregolarsi. Dal punto di vista psicologico matura un equilibrio piu' avanzato tra l'eteroregolazione e l'autoregolazione degli stati di malessere: le persone diventano piu' consapevoli e piu' responsabili del fatto che la cura della propria salute mentale e fisica non debba essere affidata solo al medico e allo psicoterapeuta, ma divenga un compito possibile per ognuno. In secondo luogo si mette in moto la capacita' di attivare meccanismi di autoriparazione psicologica- continua il direttore scientifico dell'Aneb- per cui di fronte a situazioni di crisi affettive e relazionali, separazioni traumatiche, mobbing sul lavoro o altro, il soggetto oltre ad avvalersi di professionisti esterni, riesce a diventare autoriparatore di se stesso". Il terzo cambiamento si declina in "un aumento della resilienza psicologica, termine tecnico che possiamo tradurre con la parola elasticita'. I pazienti- afferma Cavallari- diventano piu' adattativi, riescono a farsi devastare meno dalle vicende critiche della vita affettiva, scolastica, lavorativa e diventano piu' capaci di tollerare situazioni frustranti e di aderire a situazioni positive. Inoltre, il processo psicoterapico aiuta le persone a recuperare una soggettivita'. Molte volte la malattia fisica o psichica e' una mareggiata che ci lancia contro gli scogli, facendoci perdere il controllo. Il metodo ecobiopsicologico aiuta i pazienti a ritrovare la propria soggettivita', intesa come dignita' e possibilita' di riprendere in mano le redini della propria esistenza. La vita, la famiglia e la societa' possono esercitare condizionamenti, ma il soggetto umano, aiutato dalla terapia, e' in grado di 'riprendersi' la sua liberta' e responsabilita' per poter modificare lo stile vita, per poter dire di si' o di no".
In ultimo, la terapia ecobiopsicologica condivide "con la tradizione psicoanalitica da cui proviene l'opportunita' di comprendere la provenienza della sofferenza, di comprenderne il senso. Non sempre si puo' uscire immediatamente da situazioni stressanti- ricorda Cavallari- ma comprendere in che modo lo stress ci fa star male spesso ci aiuta. La ricerca ha evidenziato anche che alcuni pazienti grazie al trattamento psicoterapico riuscivano a ridurre, e in alcuni casi a sospendere, la terapia farmacologica necessariamente prescritta dai medici per trattare sia stati psichici di sofferenza intollerabile (come l'ansia generalizzata) che condizioni mediche che non raramente si accompagnano alla prima (come l'ipertensione)".
Cavallari pero' ricorda "quanto gli psicoterapeuti abbiano bisogno, nella formazione, di essere sensibilizzati a maturare una fine attenzione al corpo nel lavoro con il paziente. Molte volte i pazienti raccontano l'essenza del loro malessere (anche psicologico) attraverso il linguaggio del corpo, con dei sintomi fisici che dobbiamo sapere 'leggere'".
L'Aneb e' un Istituto nato in Lombardia nel 1987 come centro studi di ricerca psicosomatica ed e' presente, attraverso l'attivita' di terapeuti e studiosi formatisi secondo il metodo ecobiopsicologico, nel Veneto, in Friuli, in Emilia, in Toscana, in Liguria e in Piemonte. Successivamente e' nata la scuola di specializzazione quadriennale (riconosciuta dal ministero nel 2002) che e' abilitata a conferire il diploma di formazione quadriennale necessario per gli psicologi e i medici che vogliono esercitare la psicoterapia nel nostro paese. L'Istituto inoltre organizza un programma di supervisione, formazione e aggiornamento permanente per chi ha terminato la Scuola di specializzazione. Tutti gli anni vengono organizzati eventi ECM aperti a medici e psicologi.
Qui e' possibile leggere lo studio.
(Wel/ Dire)