Con il XIII° congresso nazionale Siep a Rimini dall'11 al 13 ottobre
Roma, 10 apr. - Il quarantennale della Legge 180/78 sembra aver innescato un virtuoso processo di analisi delle condizioni attuali del sistema di cura per la salute mentale. I dati finalmente disponibili del Sistema Informativo Salute Mentale, le indagini qualitative sulla qualita' percepita e le criticita' evidenziate da utenti, familiari e operatori, le proposte normative a carattere nazionale e regionale offrono un quadro approfondito e dettagliato come non mai nel Paese. "Tuttavia, stentano a decollare proposte realmente innovative e coerenti con il piu' generale contesto della sanita' pubblica, in cui a pieno titolo la Salute Mentale si iscrive. I rapidi mutamenti che il nostro sistema sanitario sta attraversando costringono a un ripensamento della struttura, dell'organizzazione e delle priorita' che i Dipartimenti di Salute Mentale devono assumere, per evitare il rischio di 'regressivita'' o, peggio, di lenta e progressiva consunzione". Affermano Fabrizio Starace, presidente della Societa' italiana di epidemiologia psichiatrica (Siep), e Claudio Ravani, presidente del Comitato Organizzatore XIII° Congresso Siep, aggiungendo: "E' oggi assolutamente chiaro che 'fare salute mentale' di comunita' presenta connotazioni molto diverse e richiede nuovi modi, nuovi strumenti, nuove connessioni inter ed extra-istituzionali rispetto a 40 anni fa. E' altrettanto evidente che, di fronte alle nuove richieste che vengono indirizzate ai DSM, e' necessaria una definizione della mission che superi la retorica del 'dare tutto a tutti' e si concentri su una serie ben definita di obiettivi: perseguibili, misurabili, in grado di produrre valore per la comunita' intera".
Di questi temi si discutera' nel corso del XIII° Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, che si terra' quest'anno a Rimini dall'11 al 13 ottobre.
Il titolo "Amarcord 180" vuole rendere omaggio al genius loci della citta' romagnola, ma e' anche una piccola provocazione al mondo della Salute Mentale italiana perche' "provi a scrollarsi di dosso quel sentimento di rievocazione nostalgica che sembra pervadere le celebrazioni della Legge di Riforma. Il rischio, per chi consideri la distanza sempre piu' marcata tra enunciati teorici e programmi, da un lato, e pratiche operative, applicazioni concrete, dall'altro, e' quello di collocarsi in una dimensione di impotenza, di malinconico 'passatismo', di chiusura elitaria. Noi crediamo invece- fanno presente- che il 'vizio della memoria' non debba logorare chi lo coltiva, ma possa alimentare da un lato la capacita' di leggere, nella crisi attuale della Salute Mentale, la difficolta' di attualizzare i principi della 180 in un contesto culturale, sociale ed economico profondamente mutato. Dall'altro, debba incoraggiare un piu' approfondito dibattito sulle 'invarianze di sistema', che hanno condizionato l'applicazione della Riforma del 1978. In questo senso, il metodo rigoroso dell'analisi epidemiologica puo' rivelarsi uno degli strumenti migliori per superare certa autoreferenzialita' operativa (ma soprattutto culturale) che per scelta, convenienza o necessita' caratterizza ancora il mondo della salute mentale in Italia. Il confronto sulle strategie migliori per affrontare i temi posti alla nostra attenzione, quello si' potra' essere terreno di conflitto- sottolineano gli esponenti della Siep- ma esplicito, argomentato, orientato al perseguimento dell'interesse comune. Non si trattera' pertanto di una 'passerella' di esperti che forniscono soluzioni a problemi che nemmeno conoscono, ma di una reale occasione di confronto ed interazione che potra' contribuire a restituire alla psichiatria quella funzione di 'disciplina di confine- concludono- di aggregatore di scienze mediche, psicologiche e sociali, che ne costituisce la vera, genuina, identita'".
(Wel/ Dire)