Le risposte nel Neurocanto di De Fonzo: Cantare risveglia il corpo
Roma, 10 apr. - "Il canta che ti passa" accade davvero, ma perche'? La risposta e' nel libro di Mirella De Fonzo 'Neurocanto. Salute e benessere con le Arti Terapie', che sara' presentato a Roma il 12 aprile presso l'Istituto Leonardo Vaccari, in Viale Angelico 22 alle 17.30.
"È stato scientificamente dimostrato quanto l'azione canora sia in grado di stimolare precise aree cerebrali e non solo. Le evidenze sono arrivate da qualche decennio anche attraverso l'uso delle tecniche di neuroimaging. In particolare la disabilita' neuromotoria, causata da ictus cerebrale, e' quella che ha dimostrato per prima di trarre vantaggi dalla riabilitazione con tecniche canore". Lo afferma l'autrice del libro, intervistata dalla Dire.
"Il neurocanto spiega i rapporti tra l'azione canora e il cervello, poi - entrando nel merito del sistema nervoso autonomo - si sofferma sull'azione del nervo vago, il nervo piu' lungo del nostro organismo che innerva i principali organi vitali.
L'autrice ci fa riflettere dunque sui meccanismi del nervo vago che - stimolato particolarmente da un organo (la laringe) - trae un notevole beneficio che lo ricarica di energia vibrazionale e che trasferisce automaticamente anche agli altri organi. Questo significa che il nervo vago, innervando diffusamente molteplici zone della laringe - nel suo lungo percorso - contemporaneamente va a migliorare gli altri organi innervati, come stomaco, intestino, fegato, cuore, polmoni ed altri".
Tutto avviene in una serie di riflessi nervosi e meccanismi simbiotici. Per esempio la laringe, quando viene sollecitata e incalza nelle sue specifiche e diversificate funzioni, come tossire, singhiozzare, piangere, ridere, ma anche e soprattutto parlare, e ancor di piu' cantare anche con la bocca chiusa - facendo humming - determina e potenzia la ricarica del nervo vago che la innerva, potenziandone le sue funzioni. Cio' comporta- spiega De Fonzo- che il nervo vago, cosi' alimentato, riapprovvigioni automaticamente anche gli altri organi, trasportando loro energia e omeostasi (equilibrio interno). Ecco perche' digeriamo meglio dopo una cena trascorsa festosamente con amici (allorche' abbiamo usato la laringe senza sosta anche solo parlando scherzosamente). La laringe funziona dunque come un rele' che, azionato nelle sue dinamiche interne, migliora le interazioni delle funzioni dei sistemi psico-neuro-endocrino- immunitario. Saranno secreti maggiormente ormoni come l'ossitocina e il sistema immunitario rinforzato. Il nostro organismo risultera' piu' rilassato".
Per questo motivo la psicologa ribadisce che "il canto non puo' rimanere nascosto dietro le quinte della musica, perche' a differenza della musica lo strumento sonoro e' all'interno dello stesso corpo. Quindi ha una sua autonomia con la triade di apparati risuonatore, respiratorio e fonatorio".
NEUROCANTO E VIBRAZIONI - "Il canto e' musica- chiosa la terapeuta- quando cantiamo diamo impulso a una vera e propria energia vibrazionale con una quantita' di vibrazioni, che si svelano mediante onde sonore che attraversano persino le ossa del corpo. Esistono specifici esperimenti che ci danno la chiara dimostrazione di questi fenomeni tutti tangibili. In questo modo il canto risveglia il corpo e crea una sorta di 'restauro emozionale', aiutandoci a migliorare il tono umorale, ma soprattutto autoregolando e autorigenerando le diverse funzioni organiche".
NEUROCANTO E MALATTIA - A Milano la Fondazione Mariani e' la principale referente nel settore delle neuroscienze. Organizza ogni tre anni dei convegni internazionali di alto prestigio con i piu' autorevoli scienziati mondiali, ricercatori universitari di tutto il mondo. Quest'anno il convegno e' stato svolto a Boston, organizzato dallo scienziato Gottfried Schlaug, colui che aveva portato al successo qualche anno prima, con gli studi sulla riabilitazione a seguito di ictus, la terapia d'intonazione melodica. Cioe' i principi stessi della cantoterapia, che negli Usa chiamano MIT (Melodic Intonation Therapy). Egli- precisa de Fonzo- ha dimostrato che la MIT e' una risorsa anche per la plasticita' neuronale. Il paziente colpito da ictus con afasia di Broca (l'area sinistra del cervello deputata al linguaggio) puo' essere aiutato con la MIT compensando l'area che ha perso la sua funzione, quindi attivando una parte dell'emisfero destro del cervello. In questi ultimi anni, anche nel caso delle malattie neurodegenerative di cui tanto si parla oggi, come il Parkinson e l'Alzheimer, si sono avuti esiti talora strabilianti. È successo, ad esempio, per volonta' di animatori diligenti, che lavorano nel settore di speciali centri anziani che ospitavano malati di Alzheimer. Questi sono riusciti - attraverso il canto - a far tornare a galla le emozioni lontane con il ricordo delle parole di alcune canzoni legate alla vita giovanile dei malati. Cosa del tutto eccezionale- sottolinea l'autrice- se si pensa che l'Alzheimer colpisce la memoria, cancellando in molti malati persino il ricordo dei parenti piu' cari.
NEUROCANTO E GRAVIDANZA - "Sono tanti i corsi di neurocanto per le gravide. I neonati ricordano la stimolazione che la mamma aveva dato loro con determinate canzoni durante la gravidanza. Se piangono nel periodo neonatale, si tranquillizzano quando ascoltano le canzoni durante la gravidanza. Arrivano come vibrazioni sottili che inducono alla calma".
NEUROCANTO UTILE PER DIVERSE PATOLOGIE - "Il neurocanto viene utilizzato anche per il trattamento dell'autismo e di altri disturbi pediatrici, come sostegno alla ospedalizzazione. Buoni risultati si hanno con la sclerosi multipla, la riabilitazione motoria e linguistica, la balbuzie, la depressione, il sostegno per i diversamente abili, nel trattamento delle dipendenza da alcol, droghe e gioco d'azzardo. Si e' mostrata utile anche per l'asma e le malattie respiratorie". Il libro della De Fonzo e' dedicato al pediatra Manuel Castello, fondatore dell'Oncologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma, deceduto nel 2015: "Lui mi aveva cercato molti anni fa, quando ancora non si parlava di queste importanti risorse terapeutiche, invitandomi a sperimentare per due anni il miglioramento della qualita' della vita per quei bambini del suo reparto, malati di tumore".
IL LIBRO - 'Neurocanto. Salute e benessere con le Arti Terapie' puo' essere letto da tutti. "Ha un taglio scientifico, pur mantenendosi entro forme legate al genere narrativo, perche' dalla connotazione scientifica si e' voluto lasciare il passo al racconto di storie e aneddoti, quelli spesso piu' amati dalla curiosita' del lettore", afferma De Fonzo.
Il testo e' suddiviso in tre parti: storica, con un excursus dei primi studiosi che hanno dato impulso alle ricerche, ai percorsi e ai metodi specifici sui benefici della vocalita'; scientifica, poiche' perlustra i meccanismi attivati dal sistema nervoso, nel quale quello parasimpatico, agisce secondo gli schemi involontari; nella terza parte l'autrice si sofferma sui risvolti socio-culturali, pedagogici e legislativi relativi allo stesso argomento. "L'obiettivo principale di questo libro e' dato dalla volonta' divulgativa in merito a quanto la Ricerca d'oltreoceano abbia fatto- conclude l'autrice- affinche' tutti i giovani che vogliono seguire questi itinerari possano essere consapevoli delle mete raggiunte".
(Wel/ Dire)