Il 28 ottobre un convegno a Roma apre al confronto internazionale
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 ott. - "L'obiettivo e' far vedere 'cosa si sta muovendo' nella psicotraumatologia non solo a livello italiano ma anche europeo. La sfida e' intercettare l'impatto del trauma il piu' precocemente possibile, non solo quando si presentano dei quadri clinici molto compromessi e complessi". Con questo intento Vittoria Ardino, presidente della Societa' Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico (Sisst), promuove insieme all'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) e al Dipartimento di studi umanistici e internazionali dell'Universita' di Urbino (Discui) un convegno internazionale gratuito su 'Narrazione, trauma e salute: dall'individuo alla societa', il 28 ottobre a Roma nella Sala Congressi via Rieti dalle 8.30 alle 19.
"Il contesto italiano deve uscire da un isolamento di tematiche che si esaurisce nello studiare il trauma per possedere solo alcune tecniche psicoterapeutiche. Lo studio dell'impatto del trauma- chiarisce Ardino- tocca diversi aspetti dell'individuo, per questo motivo il campo non puo' essere ristretto alla clinica, ma deve aprirsi alla prevenzione per identificare e intercettare l'impatto che l'esperienza traumatica ha sull'individuo e sulla societa'. Un tema sul quale l'Italia e' ancora molto indietro", denuncia la presidente della Sisst.
Questo significa "far parlare diversi professionisti". Infatti, al convegno parteciperanno tanti esperti in settori differenti: psicoterapeuti, neuropsichiatri, docenti universitari, pediatri, un antropologo, un sociologo esperto di migrazioni e un avvocato che si occupa da anni di advocacy per la Fondazione Terre des Hommes Italia. La conferenza sara', inoltre, l'occasione per presentare proprio una ricerca congiunta della Sisst e della Fondazione Terre des Hommes sui costi delle mancate cure psicosociali per i minori migranti: "È uno studio di valutazione economica condotto sui minori stranieri non accompagnati in Italia e Germania. Abbiamo messo a confronto il sistema attuale delle cure psicosociali in questi due paesi con un modello sanitario virtuoso che investe nella prevenzione delle esperienze traumatiche, o delle problematiche legate alla Salute mentale, comportando un risparmio per la societa' nel lungo periodo. Al convegno mostreremo uno spaccato sulle diverse strategie legate a differenti politiche sociali e sanitarie. La sfida che si pone oggi la psicotraumatologia- continua Ardino- e' chiedersi quali modelli di servizio possiamo implementare per intercettare meglio il trauma. Non e' piu' sufficiente limitarsi a quello che avviene in uno studio privato dello psicoterapeuta, deve esserci una risposta sociale e pubblica al trauma".
La giornata del 28 ottobre vedra' la partecipazione di relatori nazionali e internazionali e ha gia' ricevuto i patrocini dell'European Society for Traumatic Stress Studies (Estss), del Centro interdipartimentale per la ricerca transculturale applicata (Cirta) dell'Universita' di Urbino e della Fondazione Terre des Hommes Italia. "La presenza della Estss e' un segnale importante, cosi' come quella degli esperti dell'IdO grazie alla loro esperienza sui traumi che avvengono nella collettivita'. Questo ci aiuta- ricorda la presidente della Sisst- a far capire come evolve il trauma nel tempo, qual e' la tempistica delle reazioni a livello collettivo per poterle prevenire al meglio".
Di trauma psicologico si parla da tempo. "Eventi traumatici sono sempre stati presenti in tutte le societa' e in tutte le epoche storiche. Oggi ne abbiamo una maggiore consapevolezza- fa sapere Ardino- e questo ci permette una riflessione piu' fine sul tema. È vero che accadono eventi potenzialmente traumatici a livello sociale, ma non dimentichiamo che il grande sommerso del trauma e' legato ai traumi intra-familiari".
Per parlare di trauma, spiega la presidente della Sisst, occorre analizzare tre fattori: l'impatto, la specificita' dell'evento e le caratteristiche individuali e sociali. "L'evento di per se' non ci dice niente- afferma la studiosa- dobbiamo sempre leggerlo insieme all'impatto che puo' avere su un singolo individuo, un gruppo sociale o una famiglia. È chiaro che per essere definito traumatico dovra' rappresentare una minaccia reale e/o percepita di pericolo per l'incolumita' e l'integrita' fisica e psicologica dell'individuo e/o di un gruppo sociale. È necessario osservare quale sara' l'impatto che questo evento avra' nel lungo periodo a livello individuale e collettivo. Il trauma diventa tale- conclude la presidente della Sisst- quando mette in scacco le risorse individuali e sociali, altrimenti si trattera' solo di un evento molto difficile da affrontare ma comunque superabile".
Oltre al convegno si svolgeranno anche due workshop il 27 ottobre a Roma, nella sede dell'IdO in via Alessandria 128/b. Il primo dalle 15 alle 18.30 su 'La Brief Eclectic psychotherapy (BEEP) for PTSD (Disturbo post traumatico da stress) e la Narrative Exposure Therapy (NET)' che punta ad aprire un focus sulle terapie brevi per i disturbi trauma-correlati con Vittoria Ardino e Mariel Meewisse (in lingua inglese con traduzione); il secondo 'Tra Psiche e Corpo: Memorie Somatiche e Trauma', dalle 15.30 alle 18.30 con Tommaso Farma, esponente del board Estss. Il convegno e' gratuito, mentre i workshop prevedono un piccolo contributo spese. Per info e prenotazione: convegno28ottobre@ortofonologia.it.
(Wel/ Dire)