Argentieri (AIPsi): Capire nostre conquiste su identita' femminile per farne buon uso
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 3 ott. - "Nell'ambito della psicoanalisi si e' verificata una situazione unica: le donne sono state immediatamente accolte e riconosciute come pari senza che abbiano dovuto compiere alcun tipo di battaglie o di sforzi. Tuttavia c'e' un paradosso: queste analiste di prima generazione hanno espresso nei confronti del loro genere sessuale delle teorie crudeli e addirittura feroci". Lo racconta alla Dire Simona Argentieri, psichiatra e psicoanalista italiana, socia e didatta dell'Associazione Italiana di Psicoanalisi (AIPsi)e dell'International Psycho-Analytical Association.
La psichiatra ha parlato proprio delle prime donne psicoanaliste nell'incontro 'Donne del 900', che si e' svolto a Roma nella Sala delle Colonne. Non e' stato un appuntamento solo celebrativo, Argentieri ha puntato piuttosto su un'osservazione critica per capire il perche' di tanta ferocia. "Il riconoscimento della pari dignita' alle donne nella psicoanalisi e' avvenuto in modo semplice e naturale. Nella cerchia degli allievi di Freud- spiega- ci sono state tante donne di grande spessore, dalla figlia Anna a Lou Andreas-Salome', dalla principessa Marie Bonaparte ad Helene Deutsch, una delle prime donne laureate in Medicina e specializzate in Psichiatria che poi emigrera' in America. Tante donne con belle menti che hanno dato grandi contributi".
Il perche' di questa ferocia "non puo' essere legato al fatto che siano state devote al maestro, essendo andate ben oltre Freud- continua la psicoanalista-. La teoria freudiana della sessualita' femminile e' stata tanto criticata nel tempo a venire, anche se Freud ha sempre detto che l'animo femminile e' un continente nero, e' un mistero, di chiederlo ai poeti cosa voglia la donna. Insomma il maestro lascia sempre aperto il dubbio. Queste prime psicoanaliste invece- precisa Argentieri- affermano cose terribili: le donne non hanno istinto, non hanno Super Io, il desiderio di avere un figlio e' solo un compenso per l'invidia del pene. Eppure- prosegue la studiosa- sono le stesse donne che in altri campi hanno raggiunto risultati straordinari, sono state ribelli, aperte e intelligenti". La psichiatra ha cercato quindi di dare una risposta: "Nei tempi moderni questa parte della teoria e' stata completamente riscritta e probabilmente in quella prima fase della psicoanalisi non erano state esplorate e analizzate le epoche precoci- ricorda la socia AIPsi- quelle proprie del rapporto del bambino o della bambina con la madre". All'epoca di Freud "si partiva dall'analisi del bambino ma non si esploravano e non si teneva conto dell'importanza delle fasi primitive dell'esistenza, quelle legate all'esperienza del bambino o della bambina con la madre, o chi per lei, nei primissimi mesi e anni di vita".
Per quanto riguarda la situazione presente della donne, "oggi c'e' un po' di tutto- chiosa la psicoanalista- c'e' un post femminismo di maniera e ci sono donne che attaccano altre donne. Sembra che in questo momento storico si e' lasciato cadere tutto il processo per cui siamo arrivate a certe conquiste rispetto all'identita' femminile. Conquiste che le giovani donne hanno ereditato ma che non sono ereditarie. Troppe volte non si fa lo sforzo di capire come si e' arrivati a questo punto".
Le donne "hanno realizzato tantissime conquiste nella societa' e nella cultura. Ad esempio attualmente c'e' una prevalenza femminile non solo nell'insegnamento, come e' sempre stato, ma anche nella medicina, nella magistratura e in tutte le aree psicologiche. Si potrebbe dire che non siamo arrivate ai vertici?- domanda Argentieri- Non e' piu' vero neanche questo: la presidente internazionale dell'Associazione psicoanalitica internazionale eletta lo scorso agosto e' una donna argentina.
Non ci stiamo facendo abbastanza carico di capire come siamo arrivate a questo punto- conclude - e il rischio e' che di queste belle conquiste non ne facciamo buon uso".
(Wel/ Dire)