Stanchezza, disturbi del sonno, agitazione: segnali dello stress
Si puo' imparare a riconoscerlo. In aiuto la guida del professor Lazzari
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 30 mag. - Una persona con stress cronico puo' presentare disturbi funzionali di vario tipo: stanchezza, mancanza di energia, disturbi del sonno, della digestione, muscoloscheletrici e dolori. Sia a livello psichico che somatico lo stress manda una serie di segnali di malfunzionamento legati alle caratteristiche individuali, e possono manifestarsi anche sotto forma di agitazione, facile irritabilita' e momenti di depressione. "Io definisco questa situazione 'zona d'ombra', e puo' durare anche molto tempo. Il nostro organismo si adatta perfino a una situazione di stress cronico. Il punto e' il prezzo di questo adattamento ed e' chiaro che man mano che lo stress dura nel tempo, o sale di intensita', il prezzo di questo adattamento e' sempre piu' significativo". Ne parla alla Dire David Lazzari, dirigente del servizio di Psicologia presso l'Azienda Ospedaliera di Terni, docente all'Universita' di Perugia e L'Aquila e presidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Umbria. Lo psicoterapeuta ha recentemente scritto il libro 'Bilancia il tuo stress. Una guida efficace per gestire al meglio le tue energie e ritrovare l'equilibrio' (Giunti Demetra editore), proprio perche' "lo stress e' diventato ormai l'antecedente delle principali problematiche sia psichiche che fisiche e ne stiamo prendendo consapevolezza".
La zona d'ombra e' "molto importante. Lavorare in questa fase puo' impedire l'insorgere di malattie piu' serie. Attualmente, pero', la societa' e' poco attrezzata e la medicina di base non ha strumenti di intervento- precisa il presidente- le risposte variano dai buoni consigli alla somministrazione di psicofarmaci. Come negli anni si e' preso consapevolezza dell'utilita' dell'attivita' fisica e di una alimentazione equilibrate, bisognera' prendere consapevolezza dei risvolti fondamentali per la qualita' della vita e della salute di una gestione equilibrata dello stress, ovvero dell'energia. Lo stress e' l'energia che noi utilizziamo per adattarci nella vita quotidiana, nei nostri percorsi individuali".
Il tema e' quindi il buon uso dell'energia. "L'energia si ricarica in tanti modi- ricorda Lazzari-, dobbiamo chiederci come si ricarica e come si spende. Da qui nasce la bilancia dello stress, uno strumento che dialoga con gli operatori (chiamati ad intervenire) e con il vasto pubblico che deve imparare a capire come funziona lo stress. Ognuno di noi puo' avere una sua bilancia personale con cui misurare il proprio equilibrio per migliorarlo in maniera flessibile e personalizzata.
La bilancia dello stress nasce dall'equilibrio di quattro fattori: richieste interne, richieste esterne, risorse interne e risorse esterne. "È evidente che se assegno un valore da 1 a 10 a questi quattro fattori su aspetti specifici della vita (lavoro, sentimenti) oppure in generale, potro' poi valutarli e riflettere se trovero' degli squilibri".
Il libro di Lazzari propone dei consigli anche su come rimodulare le richieste interne: "A volte sono improprie ed eccessive, nascono magari da tradizioni familiari, dal fatto che acquisiamo dall'esterno tutta una serie di bisogni che non analizziamo a fondo. Le richieste interne sono i bisogni, le aspettative. Devo capire quali mi servono, altrimenti pesano dal lato delle richieste ed esigono un aumento delle risorse".
Le risorse esterne? "Sono soprattutto le relazioni, il rapporto con gli altri. Nessuna di queste quattro voci funziona piu' delle altre, funzionano se stanno in equilibrio". Questo concetto e' alla base della logica dell'eustress e del distress.
"L'Eustress e' l'energia che spendo dentro le situazioni positive, che mi danno soddisfazione e che mi stanno arricchendo come persona, perche' fanno parte di un percorso di autorealizzazione. Potremmo paragonare l'eustress al meccanismo delle automobili che mentre camminano si ricaricano. Il distress- continua Lazzari- si sviluppa quando avverto come imposte le attivita' che svolgo, non rispondono alle nostre esigenze personali. La guida contiene tutta una riflessione su come far coincidere le richieste esterne con le richieste interne, in quanto far diventare mia una richiesta esterna significa farla meglio e con meno distress. Dovremmo cercare di far diventare una parola vaga come lo stress, qualcosa di comprensibile e utilizzabile".
I ritmi velocizzati non aiutano, "aboliscono il tempo per rapportarsi a se stessi, per ascoltarsi. Tutto e' spostato sulla performance ed e' chiaro che ci troviamo nelle tipiche difficolta' di chi non riesce a gestire piu' l'energia in modo naturale. Abbiamo un mondo alienante- afferma lo psicoterapeuta- e' il prezzo dei tanti vantaggi sul piano materiale che prima non c'erano, ma anche dei tanti svantaggi sul piano delle dinamiche personali che ci allontanano da un equilibrio naturale delle cose. In passato non si parlava di 'fare attivita' fisica', e non perche' non si conoscesse, la gente la faceva in modo fisiologico. L'alimentazione poi era legata al territorio, mentre adesso potremmo mangiare qualsiasi cosa e stare sempre seduti.
Abbiamo creato un ambiente innaturale rispetto ai bisogni degli esseri umani, ecco che se allarghiamo il ragionamento alla vita di tutti i giorni emerge il discorso dello stress".
Lazzari non vuole dare un messaggio di tipo allarmistico. "Il problema c'e' e dobbiamo imparare a conoscerlo e ad affrontarlo in maniera consapevole. Quello che imputo a molte informazioni legate ai temi della salute e' un certo allarmismo. Ognuno cerca di ritagliarsi uno spazio di attenzione spaventando. Il libro vuole dare strumenti di consapevolezza, e' corredato di questionari di autovalutazione, esempi, storie e immagini per arrivare a tutti. Ha tre livelli di lettura (testo di base, box di approfondimento, appendici)- conclude- e ognuno puo' sceglie il suo percorso".
(Wel/ Dire)
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