(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 23 mag. - Per 6 bambini autistici su 10 le aree sensoriali che risultano maggiormente e piu' frequentemente compromesse riguardano l'ipersensibilita' tattile e uditiva, l'iporeattivita' con ricerca di sensorialita' e la scarsa energia. "Queste caratteristiche sensoriali si traducono in comportamenti frequentemente osservati nei soggetti con disturbi dello spettro autistico (Asd), basti pensare all'evitamento del contatto fisico, alle difficolta' nei momenti di cura personale (come tagliare i capelli e le unghie), all'intolleranza rispetto a certi tessuti o materiali, all'evitamento o alle reazioni eccessive a rumori improvvisi o di fondo (ad esempio il coprirsi le orecchie per proteggersi dai suoni di sirene, aspirapolveri, asciugacapelli ecc.)", spiega Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) che ha recentemente pubblicato, insieme a Magda di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell'IdO, ed altri, sulla rivista scientifica 'Journal of Child & Adolescent Behavior' uno studio sulla sensorialita' e le stereotipie nell'autismo dal titolo
'Il profilo sensoriale e i comportamenti ripetitivi nella valutazione clinica dei bambini di eta' prescolare con disturbo dello spettro autistico' per
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Si tratta di modalita' atipiche di processazione ed elaborazione sensoriale, in assenza di danni neurologici come la sordita'.
Rispetto all'iperreattivita'', sono "tipiche la scarsa o assente reazione al richiamo verbale in assenza di problemi uditivi, la predilezione per attivita' rumorose (soprattutto nei primi anni)- precisa la neuropsichiatra- e la ridotta percezione del pericolo".
L'IdO ha inoltre riscontrato che tutte le aree dello Short Sensory Profile elaborato da Winifred (Winnie) Dunn (nota studiosa americana) "correlano positivamente con i comportamenti ripetitivi misurati attraverso l'RBS (Repetitive Behavior Scale), a cui e' stata associata una correlazione con il punteggio registrato all'Ados-2 (Autism Diagnostic Observation Schedule). I risultati confermano che comportamenti monotoni e comportamenti ristretti sono associati a punteggi gravi nella maggior parte delle aree sensoriali e sono anche quelli con punteggi Ados piu' gravi- continua Vanadia-. I bambini con punteggi peggiori nei comportamenti rituali sono anche quelli con maggiore disfunzionalita' nelle sensorialita' tattile e olfattiva/gustativa; i bambini con punteggi peggiori nei comportamenti compulsivi sono quelli con disfunzionalita' maggiore nelle sensorialita' tattile, Iperreattivita', Filtro Uditivo e Visiva/Uditiva".
Le alterazioni dell'elaborazione degli stimoli e "dunque le difficolta' d'integrazione percettiva correlate a uno stile di processazione sensoriale atipico sono frequenti nei bambini e adulti Asd. Le interferenze sulla modalita' di percepire e rappresentare se stessi e il mondo determinano una distorsione delle esperienze e dei comportamenti che assumono funzione di difesa o di opposizione, che molto spesso fanno parte del profilo di sviluppo dei bambini autistici, ma che possono anche essere presenti in disturbi differenti quali i disturbi della processazione e integrazione sensoriale. La conoscenza dell'esistenza di soglie diverse di sensorialita' (dato neurobiologico) e di differenti modalita' del bambino di farvi fronte (dato individuale)- precisa la neuropsichiatra- dovrebbe sostenere il clinico in una lettura piu' accurata di comportamenti (relativi al sistema motorio, comunicativo e relazionale) che spesso vengono erroneamente ascritti alla diagnosi e trattati come un 'comportamento problema' prima ancora che se ne sia data la corretta lettura: in determinate fasi dello sviluppo un comportamento messo in atto dal bambino puo' avere un significato pro-adattivo prima ancora che disadattivo. Cio' non significa che non vadano descritti come atipici, ma implica che il livello di intervento e' differente".
Se la disfunzione alla base e' "a livello della processazione e integrazione sensoriale- prosegue l'esponente dell'IdO- e' su quell'aspetto che bisognera' centrare non soltanto la terapia ma anche le strategie pedagogiche e le modalita' di intervento.
Certi bambini hanno una spiccata sensibilita' tattile e qualunque stimolo, specialmente se superficiale, e' per loro fastidioso e finanche doloroso". Ad esempio, "nell'organizzazione delle attivita' didattiche potra' accadere in uno o piu' bambini autistici che la sensazione del braccio che striscia sul foglio o il tipo di penna/matita/colore non siano tollerabili, bisognera' quindi pensare che possano non essere adatti per quel determinato bambino in quella determinata fase evolutiva. E non bisognera' aver paura di sperimentare: un abbraccio, che stimola i recettori tattili profondi inibendo il 'fastidio superficiale', potrebbe risultare piu' utile di un premio o di una punizione- fa sapere il medico- e agisce sicuramente anche meglio in termini di 'rinforzo', perche' oltre che veicolare un supporto emotivo diviene un elemento motivazionale".
I circuiti che sottendono le aree emozione-motivazione-cognizione "sono tra loro interagenti a livello prefrontale. Tanto che la gestione delle interferenze, una delle funzioni del dominio esecutivo gia' spesso compromesso nei bambini con Asd, risulta ancor piu' complicata se coesistono disfunzioni senso-percettive. Inoltre, le aree cerebrali inizialmente riconosciute quale sede delle emozioni, in particolare all'interno del sistema limbico, svolgono anche un ruolo fondamentale nei processi cognitivi e nell'integrazione degli stimoli e delle esperienze da cui originano le rappresentazioni mentali".
Questi dati osservazionali e di ricerca "supportano la tesi che individualizzare la diagnosi e la terapia sia - come specificato nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) - indispensabile. Bisognerebbe agire specialmente nella prima e seconda infanzia, alle origini dello sviluppo e alla radice dei comportamenti per creare quella base sicura e stabile su cui dovranno poggiare gli apprendimenti che il bambino potra' acquisire e generalizzare (il significato di 'abilita'') solo se avra' una sufficiente percezione del proprio corpo e una tolleranza degli stimoli- conclude Vanadia-. Da dove ripartire dunque se non dal corpo?".
(Wel/ Dire)