(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 2 mag. - Il Centro universitario per i servizi educativi e della formazione continua per i docenti e gli educatori e' stato costituito 4 anni fa ed e' il risultato di un accordo istituzionale con l'universita' Lumsa e il Consorzio Fortune di Humanitas. "Le universita' si occupano di formazione iniziale dei docenti e dei dirigenti scolastici, quindi il centro nasce in risposta alla necessita' di assicurare una formazione lavorativa continua in servizio di questo personale che altrimenti disperderebbe il patrimonio di conoscenze e competenze che potrebbe aver acquisito nel corso della formazione iniziale". Lo spiega Antonio Augenti, direttore del Centro, aggiungendo alla Dire: "Gli obiettivi sono forse ambiziosi. Il Centro, segnando un passo di svolta al tema della formazione, vorrebbe assicurarne un contatto con l'arte della ricerca in educazione. In Italia non siamo abituati a connettere formazione e ricerca, sperimentazione. Quindi il disegno ambizioso e' fare in modo che le esperienze condotte nelle scuole e nelle universita' siano messe a frutto della formazione di tipo teorico, ma anche esperienziale, per il contatto continuo con le aree di lavoro dei dirigenti e dei docenti".
Le aree tematiche sono tante perche' i "fabbisogni della formazione per il personale che lavora nelle istituzioni educative, formali e non, sono molteplici. Intanto- prosegue il direttore- abbiamo legato l'intervento a una esplorazione dei bisogni. L'Osservatorio nazionale sulla salute e il benessere degli insegnanti (Onsbi) ci permette di fare una ricognizione delle esigenze che vengono avvertite dal personale della scuola. Quindi- sottolinea il gia' direttore generale del MIUR sulle tematiche della formazione- cerchiamo di configurare gli interventi in rapporto ai bisogni". Questi sono molteplici: "Oggi prevalgono i Bisogni educativi speciali (Bes) e i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa). La verita' e' che dovendo mettere il bambino/ragazzo adolescente al centro della formazione e' difficile distinguere tra fabbisogni speciali e fabbisogni che notoriamente sono stati sempre avvertiti da chi e' in formazione. Noi- afferma Augenti- cerchiamo pero' di rispondere in maniera piu' adeguata a quelle situazioni particolari che creano disagio di varia natura".
- Cos'e' la matematica felice? "Aldila' degli aspetti di organizzazione della didattica nell'insegnamento, c'e' un problema di contenuti e di modalita' di trasmettere i contenuti innovativi, come quello dell'insegnamento scientifico e matematico nelle scuole. La matematica felice e' un progetto coltivato nell'ambito del centro per rendere piu' familiare l'accostamento ai temi della matematica, al mondo dei numeri che ormai si puo' ritenere un coefficiente di interpretazione della realta' che ci gira intorno. La verita'- sottolinea il direttore del Centro servizi educativi Humanitas- e' che il mondo della scienza in Italia e' un mondo che nell'ambito dell'educazione e' abbastanza messo da parte, per cui bisogna recuperarlo al sistema di conoscenze e quindi al possesso delle competenze necessarie per inserirsi nelle strutture professionali".
- Dove opera il Centro servizi educativi? "Oggi il riferimento obbligato e' alle Reti di scuole, perche' il Miur ha cercato di razionalizzare la sistemazione sul territorio delle scuole e il nostro rapporto e' ormai con Reti di scuole o unioni di scopo delle scuole. Cerchiamo di aggregare interventi che interessano un numero un po' piu' elevato di docenti. Una particolarita' che teniamo in conto e' la dislocazione del territorio anche non regionale del Centro. Abbiamo in corso esperienze di contatto con amministrazioni locali come il Comune di Terracina e il Comune di Volterra, dove cerchiamo di costituire dei poli didattici per rendere economico l'intervento di formazione. Evitiamo che il personale della scuola debba spostarsi e cerchiamo di assicurare la presenza in localita' anche distanti da Roma- conclude Augenti- sulla quale operiamo prevalentemente".
Qui e' possibile vedere la videointervista. (Wel/ Dire)