Per attivita' di supporto trasversale e individuazione alunni con vulnerabilita'
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 25 lug. - I bambini e gli adolescenti di Lampedusa hanno bisogno di attenzione, crescono con il dramma dei profughi e si confrontano con un contesto sociale non sempre adeguato. Gia' tre anni fa in loro aiuto, e su richiesta del Miur, sbarco' sull'isola l'equipe multidisciplinare dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) che, da dicembre 2013 a maggio 2014, diede vita a un lavoro di supporto psicologico rivolto a tutta la societa' (studenti, docenti e famiglie) per promuovere una riflessione relativa ai problemi dell'immigrazione che portasse poi ad una migliore convivenza e integrazione.
Oggi, a distanza di tre anni, su richiesta del dirigente scolastico dell'istituto omnicomprensivo 'L. Pirandello' e in collaborazione con la Asl di Lampedusa, l'IdO e' tornato sull'isola per riprodurre lo stesso modello di collaborazione avviato in precedenza. Questa volta pero' l'equipe si e' arricchita di una neuropsichiatra infantile, oltre a due psicoterapeuti ed una logopedista, cosi' da proporre un'attivita' di screening per l'individuazione degli alunni con vulnerabilita' o disturbi definiti, una nuova attivita' di supporto psicopedagogico nelle classi e un lavoro di formazione per gli insegnanti sui temi dei Disturbi specifici dell'apprendimento in base alle nuove normative relative ai Bisogni educativi speciali (Bes).
Nel corso del 2017 sono stati realizzati incontri trasversali (con studenti, docenti e famiglie) ed e' stato messo a disposizione della collettivita' uno sportello d'ascolto online continuativo, quale canale di contatto e comunicazione su argomenti di varia natura.
Lo screening ha riguardato tutti i gradi di scuola per un totale di circa 700 soggetti. "Oltre ai Disturbi specifici dell'apprendimento, sono emersi casi di disabilita' intellettiva e altri disturbi del neurosviluppo tra cui quelli del linguaggio con maggiore frequenza. Grazie alle valutazioni sono stati assegnati strumenti e misure a tutela dei bambini con 'bisogni educativi' e sono state avviate le pratiche per il riconoscimento delle misure previste dalle leggi 170 e 104. Inoltre- fa sapere alla Dire Francesca Sgueglia, logopedista dell'IdO - a partire dalla seconda settimana di lavoro e' stata attivata una collaborazione con la Asl e, in particolare, con la neuropsichiatra del territorio per approfondire i casi di maggiore vulnerabilita'".
Un dato positivo c'e'. "A Lampedusa abbiamo riscontrato un'incidenza dell'autismo estremamente piu' bassa rispetto alla media nazionale. Invece- aggiunge Sgueglia- e' stata riscontrata un'incidenza elevata di vulnerabilita' e fragilita' nell'area del linguaggio e del grafismo rispetto ai prerequisiti della scuola Materna. I dati sono ancora in fase di elaborazione e gli esiti puntuali verranno ufficializzati ad ottobre". Nel frattempo sono gia' state fatte le restituzioni agli insegnanti "per fornire consigli, strategie metodologiche e psicopedagogiche; facilitare e sostenere l'apprendimento dei soggetti vulnerabili; promuovere corsi formativi di aggiornamento continuativo. Infine, sono state fornite consulenze sui temi sociali e sulle gravi situazioni di natura psicologica (anche intra-familiare) sul territorio".
A spiegare il dato rilevato nella scuola Materna e' Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell'IdO : "Abbiamo riscontrato delle fragilita' nell'organizzazione visuo e grafo percettiva e nel linguaggio. Il valore dello screening effettuato, relativamente a questi aspetti, permette di riconoscere e agire sia in termini pedagogici che riabilitativi proprio sulle aree fragili o vulnerabili per prevenire successivi disturbi di apprendimento". Rispetto ai disturbi emotivo-comportamentali - l'altra frequente fragilita' - "e' stato fondamentale suggerire alle insegnanti strategie, sempre di tipo pedagogico, atte a comprendere e modulare le difficolta' e i bisogni dei bambini e, laddove necessario, prevedere misure specifiche per la scuola primaria (come i Bes o il sostegno previa comunicazione e approvazione della neuropsichiatra infantile di riferimento).Ultimo elemento altrettanto significativo- conclude Vanadia- afferisce alle condizioni di disagio sociale sulle quali l'intervento dovrebbe essere piu' globale anche a livello familiare".
(Wel/ Dire)