Poca assistenza a famiglie, scarso investimento risorse e forte divario Nord-Sud
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 11 lug. - "Il numero di bambini con disabilita' cresce anno dopo anno. Abbiamo in questo Paese ancora un'insufficienza nell'offerta riabilitativa per quanto riguarda la qualita' e una scarsa attenzione verso le nuove metodologie, che invece si sono rivelate efficaci". Cosi' Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza, vuole accendere i riflettori su un tema "che dovrebbe essere dell'Italia, quello sui minori diversamente abili, sul quale manca il dibattito". Una denuncia forte fatta in occasione della presentazione dell'indagine conoscitiva sulla tutela della saluta psicofisica dei minori.
"Quantitativamente abbiamo uno scarso investimento di risorse e grosse diversita' tra Nord e Sud Italia. Un grande paese civile dovrebbe dirottare la spesa per chi e' piu' in difficolta'- afferma Brambilla- e quindi mettere al primo posto i bambini diversamente abili".
Per quanto riguarda le principali problematiche emerse dall'indagine "sono tante le incidenze delle paralisi cerebrali- continua la presidente- gli eventi traumatici e, in generale, c'e' uno spettro di patologie molto vasto che dovrebbe essere aggredito all'inizio della vita del bambini. Un minore diversamente abile se aiutato, in maniera importante, nella fase di recupero piu' acuta, diventera' da adulto una persona con un grado di disabilita' inferiore e questo portera' anche a costi minori per il sistema sociale".
"Il dovere dell'Italia e' mettere al primo posto dell'agenda della salute chi e' in difficolta'- ripete Brambilla- i bambini diversamente abili in questo paese sono gli ultimi degli ultimi. Non e' giusto e oggi denunciamo questa situazione con la speranza che finalmente la politica si ravveda e capisca che chi non ha voce, non vota e non scende in piazza ha anche maggiori diritti di chi si fa piu' sentire".
Il ministro della Salute "ha appena messo a punto nei Lea alcune misure che sono solo un primo passo. È chiaro che deve esserci nel ministero la consapevolezza di portare a termine il percorso riabilitativo dei minori diversamente abili, che e' un cammino lungo e li accompagna per tutta la vita. La riabilitazione puo portare risultati in qualunque fase della vita e bisogna continuare a dare assistenza alle famiglie. Sono sole- sottolinea la presidente della commissione parlamentare- perche' manca l'assistenza anche dal punto di vista psicologico, perche' gestire drammi importanti non e' semplice. Dobbiamo cambiare tutta l'offerta dei servizi- sottolinea- ci sono trasferimenti perlopiu' di denaro con la devoluzione alle Regioni che difficilmente e' omogenea, ma non in termini di servizi".
Un'ultima riflessione sulle barriere architettoniche: "Abbiamo normative che prevedono il diritto all'istruzione ma circa il 50% degli edifici scolastici ha barriere architettoniche. Come puo' un bambino diversamente abile accedere al diritto all'istruzione se non riesce ad entrare in classe o se non puo' usufruire di servizi igienici adatti?- conclude- È inconcepibile per un Paese civile".
(Wel/ Dire)