Maternita' surrogata, Binetti: Frantuma la visione unitaria della madre
Avremo piu' mamme: genetica, gestazionale e sociale. Se ne parla a Roma il 10 febbraio
(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 10 gen. - Il tema della maternita' surrogata e' stato al centro del dibattito parlamentare italiano durante le discussioni relative alla legge sulle Unioni civili. "È una questione che riguarda tutti, ma in particolare le unioni omosessuali se consideriamo che nelle coppie gay maschili diventa quasi l'unico modo per avere un figlio. La maternita' surrogata ha allora posto il tema della pluralita' delle figure materne che frantumano quella che e' la percezione immediata e unitaria che ogni bambino ha di sua madre". A parlarne alla DIRE e' Paola Binetti, neuropsichiatra infantile ed esponente della commissione Affari Sociali alla Camera dei deputati. L'onorevole ha appena scritto il libro 'Maternita' surrogata: un figlio a tutti i costi' (casa editrice Magi), che sara' presentato il 10 febbraio a Roma nella Sala del Refettorio del Palazzo San Macuto, in via del Seminario 76, dalle 10.30 alle 12.30.
"Nella maternita' surrogata abbiamo madri genetiche, che possono anche essere due. Nel caso di soggetti portatori di patologie (come quelle a trasmissione mitocondriale), ad esempio, ci puo' essere una madre genetica che mette il nucleo della cellula e una madre genetica che mette il citoplasma. Poi c'e' la madre gestazionale- continua il deputato Udc- nella quale verra' impiantata questa cellula, una volta fecondata da uno dei potenziali padri del bambino. Infine c'e' la madre che svolge il primo ruolo di accudimento, una sorta di madre sociale. Tutto questo prima di consegnare il bambino alla coppia di genitori che lo accogliera'. Non c'e' dubbio che tale coppia vorra' bene al bambino, perche' avendolo desiderato cosi' intensamente non potra' che trasferire in questa relazione tutta la sua capacita' affettiva. Il tema vero, pero', e' fino a che punto questa relazione potra' soddisfare il bisogno di amore e di relazione materna che ogni bambino porta con se'. L'interrogativo che bisogna dunque porsi- aggiunge il neuropsichiatra infantile- non e' se gli adulti saranno capaci di amare il bambino, ma se al bambino bastera' l'amore di una coppia di questo tipo, non potendo esprimere la nostalgia di una figura materna che gli e' mancata e che per tutti noi costituisce l'archetipo della vita".
Spesso "la gente muore avendo sulla bocca il nome della mamma- ricorda Binetti-, questo perche' la figura materna accudisce non solo materialmente ma affettivamente. Nelle situazioni difficili permette a ognuno di noi di traghettarci oltre tutte le difficolta' in cui possiamo trovarci: malattie, insuccessi e fallimenti. Il ritorno a casa e' sempre il ritorno a casa della mamma e al seno della madre".
La riflessione sulla maternita' surrogata "vuole riconoscere e restituire valore alla maternita' sia sotto il profilo biologico che da un punto di vista affettivo e valoriale. La madre e' generativa, nel senso che genera il figlio non solo fisicamente ma affettivamente- sottolinea il medico-, lo genera ai valori e alle relazioni. È la madre la grande mediatrice nei rapporti tra i fratelli, perche' aiuta ognuno a fare i conti con se stesso e con i bisogni dell'altro". Il libro della Binetti, "in un momento in cui la tecnica permette 'quasi tutto', vuole essere allora un ritorno al senso profondo di quella legge naturale che garantisce a ognuno di noi, in modo piu' sicuro e completo, il bisogno di felicita' che e' soprattutto un bisogno di relazioni intense e significative".
Il 10 febbraio si affrontera' questo argomento, che anche a livello europeo e' stato per piu' di un anno al centro del dibattito. "La famosa mozione Sutter a favore della maternita' surrogata- rammenta il deputato- e' stata bocciata ben tre volte. E questo nell'ambito di un dibattito trasversale a posizioni culturali, politiche, etiche, psicologiche e religiose differenti".
Per Binetti la "maternita' surrogata dovrebbe essere considerata un reato universale, perche' e' molto facile aggirarne i limiti: possiamo avere una madre biologica americana, una madre gestazionale inglese e una madre sociale italiana.
Occorrono delle norme precise e chiare, considerando che in Italia il 'no' alla maternita' surrogata e', per ora, appeso esclusivamente a un comma di un articolo della legge 40. E su questa legge si sono concentrati, piu' di una volta, gli strali di tante scuole politiche diverse. Noi diciamo no alla maternita' surrogata- conclude Binetti- perche' ci mettiamo dalla parte dei diritti del bambino e non dalla parte dei diritti al bambino".
(Wel/ Dire)
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