(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 dic. - Il "riconoscimento giuridico di handicappato mentale, perche' l'Italia quale membro dell'Onu puo' proporlo in base all'art.47" della Convenzione sui diritti delle persone con disabilita'; il "rispetto della dignita' della persona malata psichicamente"; l'autorizzazione "al trattamento obbligatorio anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni, con le garanzie di rispetto del paziente considerato persona non padrona delle proprie azioni e dei suoi familiari". Sono alcune delle richieste al governo italiano di Franco Previte, presidente dell'associazione 'Cristiani per servire', fatte in occasione del 10° anniversario della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita' (6 dicembre 2006) entrata in vigore nel nostro Paese dal 15 marzo 2009.
Previte chiede, inoltre, la "realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione di lunga durata per i casi piu' difficili da riabilitare, onde evitare che sulle famiglie gravino un carico insostenibile di disagio, costi e pericoli" e "la competenza di istituire da parte delle Regioni" servizi territoriali che consentano di "rilevare precocemente comportamenti anormali di pazienti conosciuti od ignoti". Ma per il presidente dell'associazione 'Cristiani per servire', "l'aspetto sanitario e' solo parte, perche' quello sociale e' altamente importante". Di qui la necessita' del "Dopo di noi" e la sottolineatura che "gli attuali euro 279,47 al mese consentono solo di sopravvivere". Bisogna operare anche sulla prevenzione in eta' evolutiva e, ancora, affrontare la questione "budget del ricoverato". "Tutto questo ed altro non e' stato ancora esaminato da nessuna Istituzione perche' a nessuno- conclude Previte- interessa questo problema sociale". (Fonte Agenzia Sir) (Wel/ Dire)