Roma, 19 ott. - "Forse noi tendiamo a sottovalutare i rischi di ogni azione quotidiana in un'azienda sanitaria così complessa e distribuita in tanti centri che spendono per curare i malati.
Possiamo correre il rischio di non percepire che ci sono molte insidie, perché mettiamo al primo posto il malato e i percorsi e gli strumenti di cura". Lo ha detto il direttore generale del San Camillo, Narciso Mostarda, intervenuto al convegno 'Sicurezza e Salute' nell'Aula Magna Agazio Menniti dell'ospedale San Camillo di Roma.
"Quello che spendiamo è molto, quello che realizziamo in termini di cura è tantissimo, ma in questo potremmo perdere di vista dei rischi, perché per curare tutti abbiamo necessità di spendere- ha sottolineato Mostarda- In termini di 'anticorpi', dovremmo diventare molto resistenti avendo sempre chiaro che non basta avere un dirigente Anticorruzione o un'area di Risk management: bisogna alzare il livello della formazione permanente sui rischi, forse non basta più il Risk management ma dovremmo aprire un'area sulla appropriatezza di tutti i rischi, a cominciare da quelli amministrativi".
(Red)