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Manovra, Anaao: "Scelte del Governo per la sanità vanno nella direzione sbagliata". Smi: 'Misure insufficienti per fronteggiare la crisi del Ssn'
Roma, 17 ott. - "Le parole del Presidente del Consiglio in merito alle misure sulla sanità contenute nella manovra economica 2024 - 'saranno defiscalizzati gli straordinari dei medici e la retribuzione di risultato finalizzata all'abbattimento delle liste d'attesa' - suscitano non poche perplessità ". Così il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.
"Per accorciare i tempi di attesa, la cui lunghezza ha cause strutturali, si pensa - prosegue Di Silverio - di chiedere più ore a un personale stremato da una carenza di organico drammatica e un peggioramento senza precedenti delle condizioni lavorative. Come se l'orario di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari fosse una variabile indipendente disponibile ad libitum: 38 ore di debito contrattuale, il più alto del comparto sanità , turni notturni e festivi extra a causa della carenza di personale, 2,5 mln di ore richieste per la riduzione delle liste di attesa, altri 10 mln di ore eccedenti, nemmeno retribuite o recuperate, e 5 mln di giornate di ferie arretrate. Senza considerare che 6 su 10 si scoprono in burn-out, dopo una pandemia che li ha prosciugati di energie fisiche e mentali, a una età media che li vede al primo posto al mondo. Non c'è spazio per "più ore", un nuovo cottimo senza flat tax.
"Negli ospedali e nei presidi territoriali - ricorda Di Silverio - oggi mancano all'appello 15.000 medici, anche grazie alla fuga di 10 di loro ogni giorno. Eppure, la parola "assunzioni" non compare, tantomeno l'impegno a eliminare un tetto di spesa anacronistico, facile alibi per le regioni che non vogliono assumere. E la promessa rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario è rinviata a futura memoria, malgrado le retribuzioni dei medici dipendenti siano, oggi, al terzultimo posto in Europa. Ma per la sanità privata spuntano 600 milioni che rafforzano il ruolo dello Stato come suo primo cliente".
"Detassare lo straordinario non risolverà nessun problema, né quello delle liste di attesa né la crisi vocazionale dei medici nel sistema pubblico. L'ennesima scorciatoia che non costa niente e dà l'illusione di fare qualcosa. Mentre i medici della sanità privata hanno la detassazione dell'intero salario accessorio, un ulteriore vantaggio competitivo nei confronti del sistema pubblico".
"Pur apprezzando lo sforzo economico, per ora solo dichiarato, per il rinnovo contrattuale della sanità , - prosegue Di Silverio - non possiamo condividere la vision che sembra emergere dagli atti del Governo: ti pago di più se lavori di più".
"In un panorama cosi desolante, la scelta di detassare un lavoro straordinario per definizione eccezionale o una parte di orario di lavoro dedicata a un irrisorio salario di risultato, ci sembra incapace di produrre apprezzabili effetti economici o assistenziali. A differenza della detassazione dell'indennità di specificità , come richiesto in più occasioni, o del suo incremento".
"La crisi della sanità pubblica è intrecciata con quella dei suoi professionisti fino a rappresentare un'emergenza cui far fronte in tempi ravvicinati e con risorse congrue e spendibili. Ma la manovra economica 2024 non certifica la volontà di investire in un settore, che vale 11 punti di Pil, fondamentale per la vita civile e sociale dei cittadini. Nessun taglio del cuneo fiscale compenserà mai il ceto medio-basso per 'spese disastrose' causate da un bisogno di salute che non trova risposte nel sistema sanitario pubblico".
"È il momento - conclude Di Silverio - che la politica faccia la sua parte perché, entro pochissimo tempo, il SSN arriverà a un punto di non ritorno e con esso un patrimonio professionale chiamato a tutelare la salute dei cittadini, 'fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività '. Noi non staremo a guardare".
SMI: MISURE INSUFFICIENTI PER FRONTEGGIARE LA CRISI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE - "La legge di bilancio 2024 anche se vede per la sanità un aumento del valore delle risorse che lievitano in termini assoluti, indica, allo stesso tempo, un abbassamento del rapporto tra spesa sanitaria e PIL che arriverà 6,4% del PIL per gli anni 2024 e 2025 per poi riscendere nel 2026, in ogni caso al di sotto delle necessità del nostro Servizio Sanitario Nazionale". Così Pina Onotri, Segretario Generale SMI.
"Per abbattere le liste di attesa va bene un miliardo di euro, me se questo stanziamento serve ad appaltare a società di servizio, a cooperative, come già sta accadendo in giro per l'Italia, l'erogazione dei servizi non siamo d'accordo. Siamo del parere, invece, che bisogna ricentralizzare tutto nelle mani delle ASL, delle Regioni e dello Stato, tenuto conto che il tetto sulla spesa del personale rimane come obbligo, mentre quella per l'acquisto di beni e servizi, in cui rientrano i contratti di manodopera acquistati da società di servizi e cooperative, sta lievitando in maniera esponenziale, con la conseguenza di far aumentare il costo delle prestazioni anche con l'assenza delle qualità delle stesse".
"Per arrivare al ripristinare un Servizio Sanitario Nazionale efficiente, nell'era post pandemia, e rispondente ai bisogni di salute dei cittadini ci occorrerebbero 5 miliardi di euro all'anno per i prossimi cinque di anni" conclude.
(Red)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Stefano De Lillo |
SEGRETARIO Cristina Patrizi |
TESORIERE Guido Coen Tirelli |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Musa Awad Hussein |
Emanuele Bartoletti |
Vincenzo Bianco |
Gianfranco Damiani |
Aldo Di Blasi |
Marina Di Fonso |
Luisa Gatta |
Valentina Grimaldi |
Andrea Isidori |
Ivo Pulcini |
Maria Grazia Tarsitano |
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CONSIGLIERI ODONTOIATRI |
Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
Brunello Pollifrone |
Sabrina Santaniello |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
VICE-PRESIDENTE Sabrina Santaniello |
SEGRETARIO Giovanni Migliano |
Claudio Arcuri |
Francesco Carpenteri |
Antonio D'Apolito |
Nicola Illuzzi |
Rebecca Jewel Manenti |
Giuseppe Marzo |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Leonardo Carletti |
REVISORE EFFETTIVO Alfredo Cuffari |
REVISORE EFFETTIVO Antonio Manieri |
SUPPLENTE Giovanni Carnovale |
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