Roma, 5 ott. - "Bisogna allocare le risorse per avviare la riforma della sanità territoriale che non può prescindere dalla valorizzazione dei medici di medicina generale, che fondano la loro attività sulla fiducia dei cittadini che li scelgono e sulla presenza capillare in ogni parte del Paese. Non ci sono scorciatoie per eludere il confronto con i medici, è illusoria la tentazione di ricorrere al cambio del rapporto contrattuale", con il "passaggio" dalla convenzione "alla dipendenza", per recuperare un ritardo nella riorganizzazione delle cure territoriali che di certo non è dipesa né dipendente dalla volontà dei medici". Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, intervenendo all'81esimo congresso Fimmg al Voi Tanka Village a Villasimius (Cagliari).
La condizione generata da un eventuale passaggio dei medici di medicina generale al sistema della dipendenza "non solo non risolve il problema del potenziamento del sistema territoriale, ma rischia pesantemente di peggiorarlo riducendo proprio quella presenza capillare che costituisce un valore assoluto del servizio sanitario nazionale e compromette definitivamente quel rapporto di fiducia fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di salute sottraendo anche ai cittadini il diritto di scegliersi il proprio medico", ha aggiunto Anelli.
Allora, ha concluso il presidente della Fnomceo, "si avvii la nuova contrattazione, chiudendo rapidamente l'accordo 2019-21.
Siamo consapevoli degli impegni assunti dal governo italiano con l'Unione europea, i medici italiani sono pronti a ogni forma di collaborazione affinché l'impegno sia onorato".
(Red)