Roma, 8 nov. - Riportare i vaccini a scuola per innalzare le coperture tra bambini e adolescenti. È la proposta dell'iniziativa 'I vaccini tornano a scuola', promossa sulla base dell'esperienza pilota della Asl di Taranto, dove in pochi anni i tassi di copertura vaccinale hanno raggiunto livelli, in alcuni casi, superiori del 50% al dato nazionale. Presentato in una conferenza stampa online, il progetto punta a rinsaldare la relazione tra istituzioni scolastiche e sanitarie.
La proposta, a cura di Michele Conversano, direttore dipartimento di Prevenzione ASL Taranto e Past president della SItI, è stata pubblicata da Carocci editore, e prevede un Toolbox: una vera e propria 'cassetta degli attrezzi (materiali come slidekit e brochure informative sulle malattie infettive, lettere al personale sanitario e scolastico, inviti alla vaccinazione) rivolta agli operatori sanitari che intendono mettere a punto efficaci campagne vaccinali nelle scuole con il coinvolgimento di insegnanti, studenti e genitori.
A partire dal 2013, infatti, si è registrato un calo delle coperture dovuto a una sempre maggiore esitazione vaccinale. Un fenomeno complesso che si riferisce ad un ritardo o ad un rifiuto delle vaccinazioni nonostante la loro disponibilità.
Ma la sfida della sanità pubblica è quella di mantenere elevate le coperture vaccinali, in linea con gli obiettivi del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. In questo contesto, la scuola è un soggetto fondamentale per la promozione della salute, perché è l'ambito in cui si formano le conoscenze, i valori e le abitudini dei futuri adulti.
"Portare i vaccini a scuola significa non solo proteggere i bambini e le loro famiglie ma anche contribuire a sensibilizzare maggiormente insegnanti e genitori a tematiche di salute e bene collettivo", ha detto Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d'Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI).
Per Giovanni Gabutti, Coordinatore del Gruppo Vaccini SItI, "la scuola ha un ruolo fondamentale nell'implementazione di programmi di immunizzazione dell'infanzia e dell'adolescenza. Il nuovo piano nazionale armonizza gli interventi vaccinali a livello nazionale e comprende un calendario vaccinale che può essere aggiornato periodicamente in modo snello, per venire incontro alle esigenze epidemiologiche. Dobbiamo trovare un modo per aumentare e mantenere elevati i tassi di copertura. Siamo stati bravi a lavorare sulla prima infanzia, ma con l'avanzare dell'età emergono nuove criticità".
Il progetto, infatti, si concentra sulla fascia d'età tra gli 11 e i 13 anni. "Dobbiamo tornare a vaccinare nelle scuole- ha sottolineato Michele Conversano- prima del Covid-19 c'era chi riteneva degradante vaccinare fuori dagli ambulatori, mentre io lo ritenevo, invece, un accontentarsi di avere una copertura vaccinale bassa. Dopo il Covid, invece, abbiamo imparato a vaccinare in ogni condizione, anche a farlo nei palazzetti dello sport o anche per strada sotto una tenda, sdoganando la pratica della vaccinazione come qualcosa che prima era intesa come possibile solo all'interno dei nostri ambulatori".
L'iniziativa 'I vaccini tornano a scuola' punta, dunque, a cogliere l'opportunità di individuare strategicamente le scuole come luoghi idonei alla comunicazione e implementazione di programmi di immunizzazione, come già si era sperimentato qualche tempo fa, quando sui banchi di scuola i bambini oggi più che adulti si vaccinavano contro malattie come la polio o il vaiolo, permettendone la totale eradicazione.
"La scuola- ha aggiunto Sandra Scicolone, vicepresidente Fondazione Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola)- ha un rapporto privilegiato con le famiglie. Con loro condivide un progetto fondamentale ovvero l'accompagnamento dei nostri bambini e dei nostri ragazzi nel loro percorso di crescita. Fa parte di tale percorso l'educazione alla cittadinanza consapevole all'interno della quale il tema della salute individuale e collettiva è fondamentale, sin dalla più tenera età".
"Diffondere il valore della prevenzione è tutt'oggi una grande sfida. In un'ottica di collaborazione tra pubblico e privato, siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto che, grazie al contributo fondamentale della Sanità Pubblica, offre al personale scolastico strumenti concreti per coinvolgere le nuove generazioni e portare la cultura dell'immunizzazione nelle scuole", ha dichiarato Mario Merlo, General Manager Vaccines, Sanofi Italia.
(Red)