Roma, 27 mar. - "Ogni anno in Italia circa 65mila persone muoiono per mancanza o ritardi nel primo intervento. Solo per soffocamento, in Europa muoiono 500 bambini ogni anno. In Italia parliamo di 1 ogni 10 giorni, con 1000 ospedalizzazioni annuali legati a questi incidenti". A farlo sapere il dottor Marco Squicciarini, coordinatore dell'attività di formazione BLSD del ministero della Salute. "Dati confermati anche dalle stime internazionali- prosegue- parlano di circa il 30% di morti improvvise (causate di arresto cardiaco o traumi non preceduti da alcun sintomo) che potrebbero essere evitate semplicemente intervenendo in tempo, con soccorsi appropriati".
Squicciarini denuncia quindi una "importante" mancanza nella formazione universitaria del professionista della salute che sceglie di laurearsi in Italia: "Ai giovani medici neo-laureati che cercano di inserirsi nel settore lavorativo viene fin da subito richiesto il certificato BLSD come primo documento per iniziare a lavorare. Eppure- sottolinea il medico- sono gli stessi che escono da un sistema che al momento non prevede questi corsi di formazione neanche nella maggior parte dei casi nei piani extracurriculari e spesso non riconosce i crediti esterni di chi ha conseguito la certificazione attraverso il 118 nazionale".
Per l'esperto è dunque "fondamentale lavorare per colmare la mancanza di queste conoscenze, partendo in primis da medici e operatori sanitari, che a loro volta possono contribuire a preparare genitori e caregivers alla gestione dell'emergenza". Da Consulcesi, intanto, è stato attivato il corso ECM 'BLSD e disostruzione: prevenzione e primo soccorso dal neonato all'anziano fragile'. Un corso strutturato in 34 ore che offre 5 crediti, utili per mettersi in regola con l'eventuale debito formativo.
(Red)