Roma, 28 giu. - "L'annoso problema delle liste d'attesa si combatte incentivando di più gli operatori a lavorare nel Servizio sanitario nazionale. Si combatte, però, anche con l'appropriatezza delle prescrizioni: quando, ad esempio, il numero di prescrizioni di esami diagnostici aumenta a dismisura negli ultimi anni, significa che sicuramente c'è una larga percentuale di inappropriatezza che va combattuta. Fare esami inutili a chi non ne ha bisogno non è solo dannoso, ma allunga le liste d'attesa". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aprendo i lavori del convegno dal titolo 'Agenas festeggia trent'anni: tra passato, presente e futuro'.
"In parte- ha proseguito l'esponente del governo- questo fenomeno è frutto anche della così detta 'medicina difensiva', che credo sia giusto combattere. Abbiamo iniziato anche un percorso con il ministro della Giustizia: bisogna ridare serenità ai medici che lavorano a non avere paura di una giustizia che poi si rivela in una percentuale tra il 96 e il 98% dei casi di medici accusati di 'malpractice' e che poi, in realtà , vengono completamente assolti".
"Questo- ha concluso Schillaci- provoca però perdite di tempo, danno di immagine, paura prescrittiva e aumento delle liste d'attesa".
RAFFORZARE MEDICINA TERRITORIALE E DIGITALIZZARE - Anche grazie ad Agenas stiamo andando verso una rivoluzione. Dobbiamo rafforzare la medicina del territorio, quella che è mancata, lo abbiamo visto con il Covid, e dobbiamo digitalizzare: questi sono i due grandi capitoli del Pnrr in cui ci sono le risorse da utilizzare. Sono state affidate ad Agenas, io sono assolutamente contento del rapporto che c'è con l'agenzia e sono sicuro che Agenas e ministero riusciranno ad assolvere questi importanti compiti" ha detto ancora il ministro della Salute.
"La medicina del territorio- ha proseguito l'esponente del governo- è quello che serve per far sì che gli ospedali vengano in qualche modo decongestionati. Oltre a costruire le strutture bisogna però metterci personale e su questo stiamo lavorando".
"Spesso- ha precisato Schillaci- si danno dei numeri sul personale che manca, sui medici e sugli infermieri: avere oggi qualche medico in più avrebbe solo fatto bene ma veniamo da una programmazione negli ultimi dieci anni degli ingressi a medicina sicuramente sbagliata. La verità è che i medici non vogliono fare alcune specializzazioni dell'area medica, c'è un problema motivazionale, bisogna ridare attrattività ".
"Mancano invece gli infermieri- ha poi detto- ma mancano in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Giappone. Credo dunque che la carenza del personale vada affrontata in maniera diversa. I medici vanno motivati a scegliere alcune specializzazioni: penso all'emergenza-urgenza, al Pronto soccorso ma anche anche ad altre discipline che hanno perso appeal per i giovani".
"Per gli infermieri- ha concluso il ministro della Salute- bisogna invece fare un discorso diverso e credo che in un momento complesso come questo, in cui a breve bisognerà avviare la medicina territoriale, non potremo non rivolgerci inizialmente a qualche Paese straniero, che magari abbia una buona formazione nel campo infermieristico".
(Red)