Roma, 24 gen. - Grande soddisfazione e gradimento dei partecipanti ha riscosso il corso ECM "La telemedicina: opportunità di sviluppo per i sistemi sanitari" svoltosi il 21 gennaio a Roma, quale occasione di riflessione e analisi conclusiva dell'importante esperienza portata avanti dall'Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO), classificato al primo posto nella graduatoria di assegnazione del percorso Europeo Erasmus plus per la formazione dei formatori in telemedicina. Un corso che ha visto le prenotazioni per i 90 posti disponibili chiudersi in pochi giorni e ha permesso anche di riscuotere 6 crediti formativi ECM.
Responsabili scientifici il prof. Gianfranco Damiani e il dr Giovanni Migliano, promotore del Progetto Erasmus plus; Coordinatore il segretario dell'Ordine, dr Cristina Patrizi.
"La Telemedicina è uno strumento e non un fine per la tutela della salute individuale e di comunità'" - ha affermato il prof. Damiani al termine del corso - essa integra e non sostituisce il contatto diretto con gli assistiti e con la pandemia Covid 19 ha avuto un'accelerazione nel suo sviluppo. In questa giornata sono state presentate rilevanti esperienze internazionali, nazionali e locali in vari ambiti della medicina, unitamente alla coinvolgente restituzione dell'esperienza Erasmus plus condotta da iscritti, medici e odontoiatri, dell'Omceo Roma a Malta e Madrid sulla formazione dei formatori di telemedicina promossa dall'Ordine. La sfida della digitalizzazione per la salute - ha proseguito Damiani - va affrontata dai medici come protagonisti se non vuole essere soltanto subita".
Damiani ha poi precisato le linee principali per il medico su cui Omceo Roma s'indirizza in quest'ambito: - Impegno per la co-progettazione, con tutti gli altri stakeholders di salute, in primis i cittadini e i pazienti nelle loro rappresentanze associative, per il disegno di sistema sanitario supportato dalla telemedicina e altre applicazioni digitali; - La promozione della formazione di professionisti e assistiti per l'implementazione digitale; - L'azione di leadership per lo sviluppo delle attività sanitarie in una prospettiva di "rete" costituita da relazioni responsabili tra persone che interagiscono con tecnologie friendly usable per sviluppare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del Servizio Sanitario Nazionale inteso come Sistema Salute basato sul Valore.
Migliano da canto suo ha sottolineato come l'essenza del Progetto Erasmus Plus è la formazione professionale e culturale dei partecipanti, per favorire anche uno scambio culturale tra i vari paesi europei. E i vari relatori hanno portato questa esperienza a confronto con le realtà del territorio laziale, considerandola quale "prima pietra" per la realizzazione di nuovi progetti di telemedicina e, soprattutto, di miglioramento di quelli già presenti disegnati dai medici e odontoiatri per i pazienti nel rispetto delle linee guida dettate dal Ministero della Salute. Un'esperienza, illustrata soprattutto dal prof.
Salvatore Di Somma e dal prof. Umberto Romeo, che deve essere la spinta per guidare le altre realtà del territorio laziale a tutela della salute del cittadino, con una fondamentale condivisione con l'Ordine di Roma.
"Dalle importanti esperienze nazionali, regionali e internazionali rappresentate emergono alcune considerazioni, sia di sistema sia di processo, che devono costituire per noi la struttura e l'impalcatura essenziale di tutta la visione sulla metodologia della telemedicina per la sanità pubblica", ha evidenziato il segretario OMCeO, Cristina Patrizi, che ha riassunto le tre le direttive fondamentali emerse dai lavori: 1. tutti i processi di digitalizzazione e telemedicina devono essere performanti ed easy soprattutto per i medici e il personale sanitario. Ciò che è semplice e agevola il lavoro dei professionisti, senza aggravarlo, lo sarà ancor di più per i cittadini che di tali strumenti sono i destinatari; 2. tutti i percorsi, le piattaforme, i cruscotti, devono essere "tylorizzati" proprio sulle esigenze degli attori del sistema, per ogni setting specifico: la medicina generale, l'ospedalità, le specialità mediche e chirurgiche, l'emergenza, l'odontoiatria; 3. Imparare dagli errori e dalle complessità esistenti.
"Abbiamo visto - ha rilevato Patrizi - che non siamo ancora presenti nell'elenco dei paesi europei che già interscambiano, ad esempio, le ricette mediche e le prescrizioni e che ancora non abbiamo condivisione concreta dei dati sanitari dei nostri pazienti tra le varie regioni né in tutta Italia. Se nel Lazio la piattaforma Lazio Advice, non è decollata questo è chiaramente legato alla complessità del sistema, alla mancanza di cooperazione applicativa e alla mancata condivisione in fase di progettazione proprio con gli stakeholders interessati".
"L'Ordine dei Medici di Roma è dunque in prima fila per la diffusione della consapevolezza e delle competenze su questi temi - è stata la conclusione del presidente, Antonio Magi - avendo messo in campo, oltre il percorso Erasmus che ha consentito la formazione dei primi 30 medici formatori in telesanità tra medici e odontoiatri, altre importanti iniziative. Tra queste - ha ricordato Magi - l'istituzione di un'apposita commissione per la Sanità Digitale all'interno della quale il percorso e gli strumenti della telemedicina saranno oggetto di analisi e approfondimento. Varati poi gruppi di studio specifici di analisi e ricerca dei dati sulle tante tematiche inerenti la telemedicina, in collaborazione con la Commissione Studi e ricerca che ha già prodotto numerosi lavori. Infine, proprio la Formazione Continua con la diffusione e promozione sul territorio delle fondamentali esperienze emerse al termine del corso e del progetto Erasmus Plus".
(Red)