Roma, 22 feb. - Al via la prima edizione di Bpco Zero Week, l'evento nazionale che dal 13 al 17 marzo mette a disposizione dei pazienti con Bpco consulenze gratuite in 40 Centri specialistici, prenotabili da oggi al numero verde 800 628989, dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
L'iniziativa, patrocinata da Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo-Its), Società italiana di pneumologia (Sip/Irs), Associazione italiana pazienti Bpco Onlus, Federasma e Allergie Odv - Federazione italiana pazienti e respiriamo insieme - Aps, e realizzata con il supporto non condizionato di AstraZeneca, ha l'obiettivo di sensibilizzare i circa 3 milioni e mezzo di pazienti con Bpco in Italia sull'importanza di una corretta informazione sulla patologia e sui possibili rischi legati a una sua sottovalutazione e gestione non adeguata nell'ottica del sostegno al paziente e di una migliore gestione della propria malattia.
"Il paziente con Bpco, spesso fragile e con comorbidità- afferma il presidente dell'Associazione italiana pazienti Bpco Onlus, Salvatore D'Antonio- è accompagnato da un senso di disorientamento e solitudine, che necessita di essere colmato mediante un supporto concreto e attività informative che siano il più possibile complete e accurate".
"Un'iniziativa come la Bpco Zero Week- prosegue- nasce proprio con la volontà di sensibilizzare e informare pazienti, e non solo, su una patologia fortemente impattante sulla qualità della vita, ma anche sui possibili rischi correlati a una sua sottovalutazione e gestione non adeguata e sull'importanza di una corretta aderenza alle terapie, necessaria per il controllo della propria patologia".
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel mondo vivono 65 milioni di persone con una diagnosi di Bpco di grado moderato o severo che causa circa il 55% delle morti per malattie respiratorie. In Italia, questa patologia colpisce circa il 5,6% della popolazione adulta, anche se probabilmente i numeri sono molto più elevati: la Bpco è infatti ampiamente sotto-diagnosticata o non riconosciuta precocemente, la diagnosi spesso avviene soltanto nelle fasi più avanzate, spesso in occasione di un ricovero ospedaliero per riacutizzazione; inoltre, i pazienti stessi tendono a sottostimare la sintomatologia e a minimizzare i segni precoci di una progressiva perdita della capacità respiratoria.
Bpco Zero Week si propone di fornire a pazienti e familiari informazioni corrette sulla malattia e sulla sua gestione, rendendoli consapevoli di quanto siano importanti l'intervento precoce sulla patologia, l'adeguamento degli stili di vita, l'utilizzo di terapie farmacologiche mirate e l'aderenza alla terapia prescritta.
La Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (Gold) definisce la Bpco come una condizione polmonare eterogenea, caratterizzata da sintomi respiratori cronici (fatica a respirare, tosse, catarro e riacutizzazioni), dovuti ad alterazioni delle vie aeree e/o alveolari che causano un'ostruzione persistente e spesso progressiva del flusso aereo. In presenza di sintomi tipici, la diagnosi deve essere confermata dall'evidenza alla spirometria di ostruzione respiratoria non completamente reversibile.
Il danno causato dalla Bpco non riguarda solo i polmoni ma va oltre, e per questo la Bpco è stata anche descritta come una patologia cardiopolmonare. È noto che la Bpco ha un forte impatto a livello cardiovascolare (CV), infatti molti pazienti sviluppano patologie CV durante il decorso della malattia. Tanto è vero che, anche nella Bpco di grado moderato, le malattie CV rappresentano una percentuale rilevante della mortalità e fino al 44% dei decessi in pazienti con Bpco è imputato a cause CV.
"La progressione della Bpco è molto eterogenea- informa il presidente Aipo-Its, Mauro Carone- e vi giocano un ruolo sia fattori genetici che ambientali. Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, con circa il 50% dei fumatori che sviluppa la patologia nel corso della vita".
"Intervenire precocemente nel decorso della Bpco- conclude il presidente sezione Lombardia Sip/Irs, Pierachille Santus- può rallentarne la progressione e migliorare la qualità di vita dei pazienti. La terapia, quindi, dovrebbe essere rivalutata e 'aggiustata' periodicamente in base alla risposta clinica ottenuta".
(Red)