Roma, 22 set. - Campagne di screening, prevenzione e diagnosi di malattie croniche e oncologiche, interventi per la prevenzione di malattie infettive, vaccinazioni e consulenze ambulatoriali. Sono alcune delle attività rivolte a beneficio di persone fragili e povere del territorio di Roma e provincia, che l'Azienda Ospedaliera San Camillo - Forlanini di Roma porterà avanti in collaborazione con la comunità di Sant'Egidio. Un partenariato già esistente ma rinsaldato oggi con la firma di un accordo che approfondisce la collaborazione tra San Camillo-Forlanini, Sant'Egidio e Regione Lazio.
Firmato questa mattina nell'aula Magna dell'Azienda Ospedaliera, l'accordo intensifica l'alleanza avviata già da qualche anno con i programmi di cura in Africa - dov'è attivo il programma Dream - e la collaborazione stretta durante la pandemia da Covid-19. Il personale medico volontario del San Camillo effettuerà i vari servizi di screening e assistenza medica presso i centri della Comunità diffusi sul territorio.
"Questi due anni di pandemia ci hanno insegnato che nessuno si salva da solo, quindi dobbiamo potenziare i partenariati e aprire le nostre strutture all'esterno- ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato- dobbiamo cambiare i modelli di assistenza per riuscire a intercettare sul territorio le persone che altrimenti non riuscirebbero ad accedere ai servizi".
Narciso Mostarda, Dg del San Camillo-Forlanini, ha sottolineato come la struttura sia già aperta ad accogliere tutte le diversità . "Non dimentichiamo gli ultimi- ha detto- L'accordo con Sant'Egidio si inserisce nelle linee guida di cura e prevenzione attive per i Paesi in difficoltà , che oggi estendiamo anche su Roma e sul territorio di questa Regione. Sono felice ed emozionato per questa collaborazione".
Per Monsignor Vincenzo Paglia, Sant'Egidio, San Camillo-Forlanini e Regione Lazio sono tre realtà diverse ma unite nello stesso obiettivo di prendersi cura di cui è invisibile. "Il mondo di oggi è più duro e difficile, è dominato dalla tirannia dell'io- ha commentato- eppure la sostanza del convivere è fatta di un unico 'noi'. Accordi come questo mostrano che in un mondo intristito e sofferente, è possibile operare un impegno di solidarietà . Questa è la vera politica: unire realtà diverse per occuparsi di chi ha difficoltà : anziani, senza dimora, migranti. È urgente moltiplicare accordi di questo genere per aiutare i più poveri. Vorremmo che da questo accordo possano nascere nuove iniziative di partenariato per la popolazione più fragile e povera".
(Red)